Andro, imprenditore dona soldi per mensa bambini:
Ci azzardiamo addirittura ad affermare che se l’Italia in questo momento storico regge davanti ad ogni pericolo finanziario e morale, aggravato dal comportamento privo di tono civile da parte di alcuni personaggi cui è assegnato il compito dell’amministrazione pubblica, il merito va senz’altro ascritto a tali uomini silenziosi e modesti quasi sempre nella normale vita quotidiana, ma capaci di saggi gesti riparatori quando viene suscitata la loro indignazione.
La cronaca, tornando al caso di Andro, registra il semplice dato che un imprenditore generoso ha chiuso il caso dei bambini rimasti senza mensa, offrendo un assegno di diecimila euro per sanare il buco contabile che tali “mangioni a sbafo” avevano determinato, non evidenziando, come necessario, il grave interrogativo che tale gesto pone sull’intera collettività riguardo il tipo di società che i nostri comportamenti di continua indifferenza stanno generando.
Questo cittadino italiano, inoltre, all’impiegata addetta alla contabilità, ha consegnato una lunga lettera e di proposito non l’ha firmata, perché le idee, secondo lui, contano più dei nomi e la condivisione non si fa sulla persona, ma sui principi.
Lettera del benefattore anonimo:
A questo punto ogni lettore di queste brevi righe avrà compreso che ci troviamo di fronte ad una lezione magistrale che non può non lasciare traccia sulle coscienze, provocando una presa di responsabilità che non può essere limitata al semplice caso in questione. Quest’uomo, di cui non si conosce ancora il nome, ci sta strapazzando, per svegliarci.
E’ come se dicesse a tutti noi “che cosa state facendo?” Nella sua lettera dice di vergognarsi per quanto è stato costretto ad assistere. «Mi vergogno – sono le sue testuali parole – che proprio il mio Paese sia paladino di questo spostare l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno: prima con la taglia sugli extracomunitari, poi con il rifiuto del sostegno regionale e adesso con la mensa dei bambini…».
Non vogliamo annoiare oltre chi ci legge dilungandoci sulle polemiche che, mentre scriviamo, si stanno spendendo intorno al fatto. Nè abbiamo voglia di dare prova delle nostre capacità retoriche che potrebbero portarci a scrivere un intero libro sull’argomento.
Vogliamo, invece, semplicemente chiudere con una preghiera: per favore, rintracciate quest’uomo e, quando ci sarete riusciti, offritegli pure il governo del nostro Paese. In questo momento abbiamo una necessità impellente di Italiani come lui.