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Uomini e donne: profili diversi
L’analisi dei dati rivela un quadro complesso, con differenze significative tra uomini e donne. Gli uomini rappresentano la stragrande maggioranza dei suicidi (circa l’78,5%), con un picco particolarmente evidente nella fascia di età superiore ai 70 anni. Questo dato è strettamente correlato al pensionamento, un evento che spesso coincide con una profonda riorganizzazione della vita e dei rapporti sociali, particolarmente difficile da gestire per molti uomini. Nelle donne, invece, si osserva un lieve incremento dei suicidi nelle fasce di età più giovani, un dato che richiede ulteriori approfondimenti per comprenderne le cause.
Un confronto internazionale
Nonostante i numeri elevati, l’Italia presenta un tasso di suicidi inferiore rispetto alla media europea. Tuttavia, questo dato non deve indurre a sottovalutare il problema. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un appello a “cambiare la narrazione sul suicidio“, sottolineando l’importanza di superare lo stigma e di promuovere un dialogo aperto su questo tema delicato.
Progetti e iniziative
In Italia, diverse realtà sono impegnate nella prevenzione del suicidio. Tra queste, l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato il progetto ViolHelp, che ha dimostrato come le helpline possano rappresentare un primo importante punto di contatto per intercettare situazioni a rischio di violenza, compreso il suicidio. In sostanza il suicidio è un problema complesso, con cause multifattoriali. Per affrontarlo in modo efficace, è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga istituzioni, professionisti della salute mentale, associazioni e cittadini.