Contro i falsi invalidi: ci rimettono anche gli invalidi veri
Un provvedimento dunque che, per colpire i trasgressori che esponevano permessi invalidi finti o presi in prestito da altre persone con l’intento di non pagare la sosta, finisce per colpire anche i veri portatori di handicap.
Secondo quanto si apprende dalle cronache del luogo, infatti, i finti permessi erano diventati una vera e propria moda diffusa al punto che, nelle vie del centro, quasi la metà delle auto in sosta ne esponeva uno per risultare esente dai pagamenti; in molti casi la truffa è stata scoperta, altre volte non è stato possibile costringendo così la polizia locale a ricorrere a questo espediente.
Niente più sosta gratuita per i disabili quindi, fatta eccezione per i disabili al 100% che guidano ma che presentano comunque problemi di deambulazione, e per le persone che trasportano con la propria vettura minori costretti sulla carrozzina; a queste persone verrà rilasciato un permesso particolare e di colore diverso da esporre sul cruscotto della propria vettura.
Ricordiamo che, in materia, esiste una sentenza della Corte di Cassazione datata 2009 che specifica che pure i disabili sono costretti a pagare il ticket nelle zone delimitate da strisce blu, anche se siano stati costretti a parcheggiare in un’area a pagamento a causa della indisponibilità delle aree a loro riservate; non esiste – affermava la sentenza – una norma di legge che preveda la gratuità delle strisce blu per i soggetti disabili, nonostante alcune circolari amministrative che però non hanno valore di norme di diritto. Quello di Ladispoli, quindi, era forse un vecchio privilegio di cui, dal prossimo Novembre, i disabili non godranno più.