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Le ragioni del malcontento:
Alla base della protesta dei medici lo stato generale della sanità e nello specifico del servizio sanitario pubblico caratterizzato da sostanziali lacune. Secondo i sindacati in mancanza di di un progetto nazionale di sostenibilità dell’Ssn il rischio è quello di vedere diminuire le prestazioni pubbliche per i cittadini in favore del sopraggiungere dei privati.
“Le organizzazioni sindacali non intendono essere spettatrici del declino inesorabile della sanità pubblica sottoposta alla mannaia di continui e pesanti tagli.” Ecco quindi il tema centrale della contesa: i nuovi tagli che metterebbero a serio rischio la sostenibilità economica della Sanità pubblica.
Legge di Stabilità e tagli alla Sanità:
I tagli alla sanità sono quelli previsti dalla legge di Stabilità 2016 che mirano ad un contenimento della spesa andando a riorganizzare e razionalizzare l’intero comparto sanitario. Si parla quindi di accorpamenti di Asl sul territorio e tagli di alcune strutture.
“Le annunciate assunzioni non ci sono ancora state, mentre ciò che c’è di concreto sono i tagli della Legge di stabilità e l’assenza di un progetto complessivo per la Sanità pubblica.” Prosegue così la nota diffusa per spiegare i motivi dello sciopero dei medici del prossimo marzo.
Sigle che aderiscono allo sciopero:
Le sigle che aderiscono alla protesta del 17 e 18 marzo 2016 sono: Anaao Assomed – Cimo – Aaroi-Emac – Fp Cgil Medici-Stpa – Fvm – Fassid (Aipac-Aupi -Simet-Sinafo-Snr) – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Uil Fpl Medici – Ugl Medici – Fimmg – Sumai – Snami – Smi – Intesa Sindacale (Cisl Medici-Fp Cgil Medici-Simet-Sumai) – Fespa – Fimp – Cipe – Andi – Assomed Sivemp – Sbv, in rappresentanza di 250mila medici, dipendenti e convenzionati, specialisti ambulatoriali, pediatri, veterinari, dirigenti sanitari.