In questo articolo parliamo di:
Il crollo dei posti di lavoro:
Hanno poi elencato un’altra serie di fattori statistici incomprensibili ai più, concludendo che nel settore delle costruzioni il calo dei posti di lavoro è stato del 2 per cento nella zona euro e dell’1,9 per cento nell’Ue-27; nell’industria manifatturiera dell’1,7 per cento e dell’1,6 per cento; nell’agricoltura dell’1,1 per cento e dello 0,4 per cento; nel commercio, trasporti e comunicazioni dello 0,1 per cento e dello 0,2 per cento.>
Mentre il nostro Paese va in malora ed ai cittadini è indispensabile la conoscenza di quanto avviene intorno a loro in quanto direttamente correlato alla loro esistenza, molti giornali e giornalisti si crogiolano esponendo una serie di dati numerici ridicoli e fuorvianti dentro cui certamente si nasconde una grave verità sociale, fatta di miseria e di stenti che si sta per abbattere sul nostro Paese e non solo.
Una comunità che sta andando in pezzi
Noi bene sappiamo che c’è una comunità che sta andando in pezzi perchè il modello sociale in cui era contenuta si è rivelato fragile e portatore di estrema disuguaglianza.
Del resto, che futuro può avere una società dedita quasi esclusivamente all’acquisizione di proprietà e del massimo guadagno possibile, dove le manifestazioni dell’egoismo appaiono come le più naturali, anzi le uniche possibili, dove alla maggior parte delle persone riesce particolarmente difficile comprendere di trovarsi inserite in una delle diverse organizzazioni sociali possibili e non certamente nell’unica o nella più praticabile?
Politici incapaci di decisioni:
Eppure è sotto gli occhi di tutti il fatto che i politici oggi somigliano più a bottegai che a legislatori, essendo attenti soprattutto a soddisfare le esigenze dei loro elettori e clienti, per restare a galla. Sono incapaci di assumere ruoli di autorità e rispetto e di comprendere a fondo le richieste che arrivano dai cittadini. Sta morendo il dibattito democratico, la discussione informata e ponderata sulle grandi questioni: anche la funzione del Parlamento, data l’attuale debolezza di tale istituzione, si sta riversando su altri soggetti estranei che hanno fini ben diversi da quelli che definiscono di norma le strutture parlamentari.
E, mentre giornali e giornalisti di cui accennavamo prima danno i numeri, risorge un populismo che tende a scavalcare ogni dibattito e cerca così di guadagnare consensi sfruttando presunti o reali sentimenti popolari, più o meno profondi.
Dice Francesco Bacone nei ” Saggi “: “Non provoca più danno in uno Stato del fatto che gli scaltri passino per saggi”.