La protesta sotto la Regione Lazio:
In data 8 aprile si è tenuta sotto la sede della Regione Lazio una dimostrazione pacifica da parte di un centinaio di persone tra tossicodipendenti, loro familiari e personale che li cura preso la struttura di Villa Maraini.
Una protesta colorita ma decisa come già era accaduto nelle settimane precedenti. E che sembrerebbe aver portato, stavolta, a risultati concreti. Come lo stesso dottor Barra ci preannuncia durante la protesta sotto la sede della Regione, “qualcosa dovrebbe muoversi.”
Ed in effetti nel corso della giornata la stessa Regione Lazio ha emesso un comunicato. Qualcosa si era già mosso per la verità nel giorno precedente, durante un incontro tra i rappresentanti di Villa Maraini e i funzionari dell’ufficio del coordinatore della cabina di regia della Sanità del Lazio Alessio D’Amato.
La nota della Regione parla di “incontro servito a chiarire i termini delle questioni poste e si è concluso con una intesa tra Villa Maraini e la Asl RmD e Regione che prevede l’emanazione da parte della Asl di una delibera per regolamentare la rendicontazione delle prescrizioni ambulatoriali e, più in generale, la soluzione definitiva per l’accreditamento della struttura, superando la logica dei finanziamenti a progetti”.
Futuro di Villa Maraini e questioni aperte
La stessa Villa Maraini ha parlato di “forte schiarita nei rapporti tra Villa Maraini e Regione Lazio” lasciando trasparire un certo ottimismo pur mantenendo l’attenzione su alcuni aspetti importanti da chiarire in futuro.
Primo su tutti, la possibilità per il tossicodipendente di scegliere il luogo dove curarsi. Diritto garantito da una legge nazionale e che in altre regioni italiane è già previsto mentre nel Lazio la norma prevede che il tossico debba accettare quello che gli viene imposto dal Sert (Servizio per le tossicodipendenze facente capo al Servizio Sanitario Nazionale) di appartenenza.
In sostanza una vicenda che potrebbe avere altri sviluppi in un futuro più o meno prossimo.