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Paniere 2015 Istat: le nuove tendenze degli italiani

Paniere Istat 2015

Per il paniere del 2015 l’Istat ha stabilito come ogni anno il cambio parziale dei beni e servizi: entrano prodotti più utilizzati dalle famiglie italiane ed escono beni il cui utilizzo non è più così diffuso.
È la normale dinamica che l’istituto di statistica italiano prevede per calcolare l’andamento dell’inflazione sulla base dei consumi più in voga nelle famiglie italiane. Il paniere dell’Istat è un meccanismo teso a stabilire la variazione nel tempo dei prezzi di determinati beni e servizi; un paniere, per l’appunto, di prodotti che sia il più possibile rappresentativo dei consumi effettivi effettuati dalle famiglie italiane nel corso di un anno.
Ecco quindi che ogni anno il paniere dell’Istat cambia la propria conformazione includendo beni per i quali i consumi sono in crescita e quindi risultano rappresentativi della spesa media delle famiglie ed escludendo, viceversa, beni e servizi il cui utilizzo è non più così diffuso.
Il paniere Istat viene rivisto ogni anno aggiornato sulla base delle novità registrate nelle abitudini di spesa degli italiani; la finalità è quella di calcolare l’andamento dell’inflazione, quindi l’aumento generalizzato dei prezzi relativi, per l’appunto, ai beni maggiormente consumati dalle famiglie italiane.

 

 

Come si costruisce il paniere Istat

L’inflazione come concetto fondamentale quindi, da misurarsi attraverso la creazione di uno strumento statistico che racchiuda un indice dei prezzi al consumo; strumento che prende il nome di paniere.
Da segnalare che l’indice dei prezzi al consumo è diviso dall’Istat in tre differenti indicatori con altrettante finalità. Si tratta di:

  1. NIC: ovvero l’indice per l’intera collettività nazionale che misura l’inflazione a livello dell’intero sistema economico.

  2. FOI: ovvero un indicatore riferito esclusivamente a famiglie di operai e impiegati, quindi a lavoratori dipendenti.

  3. IPCA: ovvero l’indice armonizzato europeo utile per quantificare l’inflazione comparabile a livello europeo tracciando quindi le differenze con le diverse economie dei paesi dell’ UE.

Questi tre differenti indici finalizzati a calcolare i prezzi al consumo sono basati su medesime rilevazioni e metodologie di calcolo a livello internazionale.

 

Il paniere Istat del 2015

Come ogni anno quindi l’Istat traccia un elenco dei prodotti di maggior consumo delle famiglie italiane; nell’anno precedente, si parla quindi del 2014, erano ad esempio entrati nel paniere beni quali caffè in cialde, sacchetti ecologici per rifiuti organici, sigarette elettroniche e relative ricariche ecc..mentre erano usciti lo yogurt biologico, le riparazioni di apparecchi audiovisivi o informatici e i tailleur. istat-paniere-2015
Per quanto riguarda il paniere del 2015, quindi dell’anno appena iniziato, l’Istat ha tracciato il proprio elenco. Tra i prodotti che entrano nel paniere e quindi tra le nuove abitudini relative ai consumi delle famiglie italiane ci sono i seguenti beni e servizi: car sharing e bike sharing; caffè al ginseng; pasta e biscotti senza glutine; bevande al distributore automatico; assistenza fiscale per calcolare le imposte sulla casa; e perfino la birra analcolica.
Dal paniere dei consumi escono invece i registratori dvd; i navigatori satellitari; gli impianti hi-fi; i corsi di informatica.

Calcolo della Tasi: nel paniere anche l’assistenza fiscale

Importante quindi sottolineare come l’introduzione della Tasi, vale a dire l’imposta sui servizi indivisibili, abbia causato un notevole cambiamento sui consumi delle famiglie italiane al punto che si è andata a introdurre nel paniere Istat 2015 la voce relativa alla ‘assistenza fiscale per il calcolo delle imposte sulla abitazione’.
In sostanza data la non facilità del calcolo della Tasi le famiglie italiane hanno bisogno di richiedere assistenza fiscale da parte di un professionista; altre spese e altri soldi da mettere in preventivo al punto che l’Istat ha calcolato che questa voce rappresenterà una tendenza piuttosto diffusa nei consumi delle famiglie italiane per l’anno 2015.

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Scritto da

Giornalista di inchiesta, blogger e rivoluzionario

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