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La questione dei minerali colloidali
Sono tanti i rimedi omeopatici che hanno conquistato l’attenzione degli utenti e che vengono descritti come rimedi efficaci e validi per la salute. Tra questi ci sono anche i minerali colloidali.
Un tempo, e si fa riferimento all’antichità, utilizzati massicciamente contro ogni tipo di infezione e per questo noti con l’appellativo di ‘antibiotici naturali’, ora rimasti in sordina per via dell’uso degli antibiotici stessi.
Tra i minerali più noti vi è l’argento colloidale. Di cosa si tratta? Come suggerisce il suo nome, consiste in un minerale sotto forma di “colloide”. Minuscole particelle di argento a carica ionica sospese in un solvente puro in uno status liquido, senza che tali particelle si sciolgano.
Questo minerale viene spesso consigliato come integratore per le sue proprietà antisettiche e anti batteriche e può essere utilizzato anche per altri scopi.
Utilizzo dell’argento colloidale
La caratteristica principale dell’argento colloidale è quello di essere una sostanza inodore e insapore. In passato trovava largo impiego per debellare diverse tipologie di infezione (da quelle delle vie aeree a quelle vaginali; per cauterizzare ferite e per la profilassi della strumentazione chirurgica) ed era considerato un vero e proprio presidio medico che non poteva mancare nelle cassette di pronto soccorso.
Con l’imporsi sul mercato dei moderni antibiotici l’argento colloidale è andato via via scomparendo a causa dei suoi costi di produzione di gran lunga più elevati rispetto ai nuovi farmaci industriali. E di una normativa che è andata man mano a limitarne l’uso.
La contingenza registrata negli ultimi anni legata al fatto che gli antibiotici stanno perdendo efficacia ed è quindi necessario trovare valide alternative, sta facendo tornare in auge questo rimedio soprattutto tra i fautori (spesso oltranzisti) di cure naturali e omeopatiche. Non certo mediche, visto che questo uso dell’argento colloidale non è consentito.
Potenziali rischi dell’argento colloidale
Nel concreto, si legge che con l’argento colloidale sarebbe possibile curare i raffreddori e le otiti; le infiammazioni, i fastidi da artrosi ed artriti; è inoltre indicato essere un tonico della pelle anche in caso di ustioni e ferite di carattere lieve.
Da segnalare che l’argento colloidale può essere impiegato sulla carta sia per uso interno che esterno: tuttavia in Europa il primo utilizzo è stato vietato, non a caso sulle confezioni su può leggere “per uso esterno solo”. Non può quindi essere usato in alcun modo come farmaco, utilizzo proibito nel 1975 dalla FDA per i suoi effetti tossici. Ma solo come integratore.
Nel 2009 la FDA, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha emesso un avvertimento per i consumatori in riferimento al pericolo di Argiria associato all’assunzione di integratori alimentari con argento, compreso quello colloidale.
Come assumere l’argento evitando pericoli
L’argiria è un disturbo permanente che può causare il cambiamento della colorazione di porzioni estese del corpo, soprattutto quelle esposte al sole. Ad oggi l’argento colloidale, questo rimedio naturale che divide medici e scienziati, si può trovare facilmente online presso gli e-commerce del settore come, ad esempio Sante naturels, sotto forma d’integratore, di gocce, di spray, di creme e unguenti.
Non quindi, come detto, sotto forma di medicinale visto che tale impiego non è consentito. Ovviamente per l’utilizzo anche di integratore è comunque bene rivolgersi sempre ad un medico di base e non eccedere con i dosaggi.