Due concetti con i quali si è preso familiarità a seguito della diffusione del Coronavirus: Lavoro agile, o smart working, e formazione online. Il tutto per venire incontro alle imposizioni resesi necessarie ed al nuovo modo di intendere la realtà con il quale dovremo necessariamente fare i conti.
Come ogni rivoluzione che si abbatte sulla società, soprattutto in un momento così delicato, lo smarrimento iniziale è stato evidente e la confusione ha regnato sovrana. Ora che il tutto è diventato operativo, ecco che i meccanismi concreti per dare vita a questi strumenti iniziano ad essere più chiari, con i confini maggiormente delineati.
Cosa deve fare una azienda o comunque una realtà imprenditoriale per adeguarsi a questi precetti? In che modo è possibile organizzare la propria fase produttiva evitando di cadere nell’illegalità?
Lavoro agile: le misure per le imprese
Parlando del lavoro, si parte dal DPCM (altro termine divenuto ormai familiare, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) datato 11 giugno contenente le misure per imprese applicabili a partire dal 15 giugno per aziende e imprese.
Il decreto sulle riaperture conferma le raccomandazioni a professionisti e imprese circa il ricorso, quanto più possibile, al lavoro agile per svolgere la propria professione. Una conferma di quanto già registrato nella piena fase di pandemia.
Parlando di lavoro agile o smart working, lo stesso Inail, l’ente pubblico che si occupa di legiferare e sorvegliare in materia di Infortuni sul Lavoro, ha reso pubblico un modello informativo sulla sicurezza dei lavoratori con riferimento ad attività svolta in ambienti esterni alla sede abituale.
Smart working per l’appunto e tra le raccomandazioni c’è la necessità di evitare di esporsi a rischi aggiuntivi rispetto a quelli presenti nel luogo della attività abitudinaria; una guida su come scegliere il luogo dal quale lavorare, evitando spazi troppo esposti a condizioni meteo avverse; un invito ad evitare luoghi isolati ed a rischio di sostanze combustibili e infiammabili, senza acqua potabile.
Si vanno poi ad indicare quelli che sono i criteri igienico sanitari per i locali privati dai quali svolgere lavoro agile, con riferimento a fattori quali illuminazione da scegliere, uso di attrezzature per il lavoro, corretto utilizzi degli impianti elettrici. Un vademecum completo per eseguire il lavoro da casa e che può essere scaricato direttamente dal sito dell’Inail al seguente indirizzo.
Novità per i corsi di formazione
In abbinamento ai corsi di formazione online, che hanno caratterizzato la fase della quarantena, riparte la modalità in presenza a condizione che siano rispettare determinate norme ed accorgimenti specifici. Anche qui è l’Inali a dettare le regole parlando di metodologia innovativa per la valutazione del rischio che tenga in considerazione la possibilità di entrare a contatto con persone infette.
Le misure sono quindi le stesse valide per l’organizzazione degli spazi negli ambienti con alto assembramento. Le attività di formazione professionale in presenza sono riferite a vari contesti, come aula, laboratori ed aziende e contempla anche esami finali, attività di verifica, accompagnamento, tutoraggio ed orientamento.
In sostanza tutto come prima, almeno per adesso, o quasi: resta salva sempre la necessità di rispettare le regole sul distanziamento sociale e di mettere in atto tutte le misure necessarie a prevenire potenziali diffusioni del virus. Sempre in attesa del prossimo autunno, per capire cosa succederà con la formazione in aula e quali misure saranno stabilite.