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Italia: Politica delle parole e povertà

Mentre il Governo attuale si affanna per cercare di ottenere la fiducia nella prossima votazione del 14 Dicembre in Parlamento, ricorrendo per questo scopo anche a mezzi piuttosto discutibili quali la compra/vendita di parlamentari o promesse di futura riconoscenza, la situazione attuale del paese è sempre più improntata verso il baratro; è di poche ore la notizia di un appello lanciato dal segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in riferimento a quanto sta accadendo in Italia soprattutto tra le fasce più deboli.
“Serve urgentemente – ha affermato il segretario – una legge nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”. Temi questi, sicuramente non nuovi per chi è costretto ad affrontare quotidianamente la crisi e che dalle pagine di questo giornale abbiamo spesso affrontato certificandone la veridicità.
Le dichiarazioni del segretario Lamonica fanno riferimento al rapporto Censis sulla situazione sociale del paese presentato negli scorci giorni e dal quale è emerso chiaramente un quadro critico di un’Italia “appiattita” che stenta a ripartire ed a rialzarsi dalla crisi.

 

Lo stato di povertà degli italiani:

“Il Governo- prosegue il segretario Lamonica- sempre attento ai sondaggi, dovrebbe leggere con attenzione i dati del Censis, in particolare la parte in cui si riporta che il 90% degli italiani ritiene inefficaci e negative le misure promosse dal Governo stesso sul terreno della lotta alla poverta’”.
Misure che certamente non hanno avuto grande impatto sulla vita dei cittadini e che anzi hanno finito per acuire la distanza tra questi, ed una classe politica sempre più orientata indistintamente al semplice mantenimento e godimento dei privilegi acquisiti. Questa sensazione di lontananza avvertita dai cittadini in riferimento ai problemi reali del paese è un dato che, come ha sottolineato la stessa Lamonica, “il Governo dovrà tenere ben presente quando il 13 Dicembre presenterà a Milano il bilancio nazionale dell’anno europeo contro la povertà, per evitare di fare, anche in quell’occasione, della propaganda dannosa”.
Molti cittadini stretti ormai nella morsa della crisi riescono a malapena a sopravvivere tra stenti e sacrifici e secondo la sindacalista il Governo dovrebbe “raccogliere la denuncia proveniente dai cittadini e varare al più presto una legge nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, come hanno fatto tutti i paesi europei.”
Una cosa più facile a dirsi che non a compiersi soprattutto in un momento storico nel quale, ad una crisi economica già in atto a livello globale, se ne sta per aggiungere (o forse sarebbe il caso di dire che è presente già da tempo) un’altra politica e solamente italiana che renderà ancor più problematico prendere ogni decisione e potrebbe di conseguenza paralizzare ulteriormente il nostro paese.
Mala tempora currunt dicevano i latini; e leggendo le dichiarazioni sulla povertà in Italia la sensazione è proprio quella che, ancora una volta, i cittadini saranno lasciati soli al proprio destino.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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