Quante ambulanze hanno medici a bordo?
Lo studio è basato sulla organizzazione in 12 aree regionali campione che soccorrono ogni anno circa 2 milioni di persone, quindi riferimento a circa 1/3 del totale dei soccorsi annui in Italia.
Il quadro è piuttosto diversificato a seconda della regione ma, malgrado i numeri sopra indicati, il giudizio resta buono sempre secondo la Fiaso: “La presenza di personale medico nelle Unità operative mobili è perfettamente in grado di garantire l’adeguata assistenza ai pazienti codice rosso, che rappresentano circa il 5% degli interventi.”
Ricordiamo che non esiste una legge che preveda per obbligo la presenza di un medico sull’ambulanza. Chi riceve la chiamata di soccorso deve decidere se sia il caso di inviare un medico o soltanto volontari.
Cosa dice la legge
Da evidenziare che, sempre secondo quanto ricordato dalla Fiaso, il personale infermieristico ed i volontari sono formati per intervenire nei casi meno gravi e per gestire i parametri vitali dei pazienti in qualsiasi circostanza, nella fase di soccorso e trasporto.
Esistono poi anche ambulanze di soccorso avanzato, che prevedono già la presenza di un medico, e le ambulanze di rianimazione. Nei casi di codice (presunto) rosso o arancione il medico può arrivare sul luogo a bordo di un’auto medica, quindi un secondo veicolo che accompagna l’ambulanza.
Per situazioni di emergenza legate a condizioni di intervento ostili o comunque non agevoli poi, in Italia è previsto l’elisoccorso con personale sanitario a bordo e, più nello specifico, con al presenza di un medico specialista in anestesia e rianimazione (o comunque con esperienza comprovate nelle emergenze), con un infermiere di esperienza e con altro personale qualificato da stabilire.