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I numeri degli infortuni sul lavoro nei primi 6 mesi del 2022
Entrando nello specifico dei numeri, Nel 2019 le vittime erano 482. Nell’anno dell’inizio della pandemia (ovvero il 2020) le vittime sono diventate 570 e 538 nel 2021, per poi scendere a 463 nel 2022. Numeri che sarebbero drogati dalla pandemia stessa, in quanto certificano come, in assenza di emergenza sanitaria, le morti sul lavoro siano aumentate passando da 171 nel 2021 a 452 nel 2022, con un incremento del +164%.
Sempre secondo il rapporto di cui sopra, la maglia nera in quanto a morti sul lavoro spetta al Molise, seguito poi dal Trentino-Alto Adige e dall’Abruzzo. E considerando il complesso delle denunce per infortuni sul lavoro, si è passati da circa 324mila del primo semestre 2019 alle oltre 380 mila del 2022. I lavoratori stranieri sarebbero quelli maggiormente esposti al rischio di morte sul lavoro.
Il concetto di infortuni sul lavoro
Quando si parla di infortuni sul lavoro, come riporta il sito del Ministero del Lavoro, ci si riferisce ad un tema complesso e serio; qualcosa di differente rispetto alla malattia professionale, che è inquadrato come qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa.
Sono molteplici le cause che possono portare al sopraggiungere di infortuni sul lavoro; purtroppo, nella maggior parte dei casi si nasconde la negligenza da parte del datore di lavoro che non va a rispettare gli obblighi di prevenzione stabiliti dalla legge in materia di tutela dei dipendenti sul luogo di lavoro.
In questi casi può essere quindi identificata una responsabilità del datore di lavoro; che non è sempre presente, in quanto possono verificarsi anche incidenti sul luogo di lavoro non dovuto ad alcuna negligenza.
Assicurazione dei lavoratori. Il ruolo dell’Inail
Quando si registra un evento di questo genere, può anche capitare che il lavoratore sia abbandonato a sé stesso, senza alcun diritto, ed anzi che rischi finanche di perdere il posto di lavoro a seguito dell’infortunio. Quali sono i diritti del lavoratore che sia vittima di un incidente sul luogo di lavoro?
Di base c’è un ente preposto per questo genere di situazioni, l’Inail, che va ad erogare prestazioni economiche e sanitare integrative. Ovviamente il lavoratore dovrebbe avere una posizione in regola, in questo caso l’eventuale incidente sul luogo di lavoro verrebbe coperto dall’assicurazione obbligatoria. Malgrado questa obbligatorietà, purtroppo, come noto, non sempre in Italia i lavoratori sono coperti e hanno la giusta protezione assicurativa per eventuali infortuni sul luogo di lavoro.
Infortuni sul lavoro: diritti del dipendente
Cosa deve fare il lavoratore che sia vittima di un incidente di questo genere? Per prima cosa deve essere trasportato rapidamente presso un Pronto Soccorso che provvederà a stilare un referto. Tale documento dovrà poi essere trasmesso, dallo steso lavoratore, all’Inail. Una procedura piuttosto semplice ma che non può essere sempre portata avanti in quanto, come si diceva, spesso e volentieri il lavoratore non è tutelato e non ha una posizione assicurativa aperta.
Per ottenere il giusto risarcimento danni per infortuni sul lavoro ci sono anche associazioni e realtà legali che nascono per affiancare il lavoratore in tutti questi casi; tuttavia ottenere un risarcimento congruo per il lavoratore o un’indennità sostitutiva, nel malaugurato caso di incidente che porti alla morte del lavoratore stesso o ad una disabilità permanente, non è mai così scontato.
E l’assistenza legale può essere utile anche per un’altra fattispecie molto diffusa: il licenziamento del lavoratore dopo l’infortunio sul luogo di lavoro. Spesso il dipendente perde anche il suo posto per aver superato il periodo di assenza stabilito: la normativa prevede che il licenziamento sia illegittimo se tale assenza prolungata possa essere imputata, anche parzialmente, al datore di lavoro.