Il disturbo dell’autismo: i sintomi
La parola autismo, la cui origine si può far risalire dal greco autòs (sé stesso) è usata per descrivere un disturbo della funzione cerebrale; si tratta di una forma di handicap che si accompagna ad un aspetto fisico del tutto normale da parte del paziente ma che va ad intaccarne la sfera di alcune funzioni cerebrali.
Sintomi di questa forma di handicap si riscontrano relativamente alla comunicazione verbale e non (che risulta essere compromessa) all’interazione sociale (che è altrettanto latente) ed alla sfera dell’ immaginazione oltre che a quella legata agli interessi ed alle attività. A tutto ciò spesso si possono aggiungere problemi di comportamento e disturbi neurologici quali epilessia, sindrome di Rett o sindrome di Down.
È fondamentale evidenziare come attualmente non esista una cura per l’autismo, ma che ogni terapia viene scelta in base ai sintomi individuali presentati dal paziente; le terapie con l’efficacia maggiormente provata sono quelle che comprendono interventi educativi / comportamentali (da affiancare alla cura farmacologica) che si portano avanti tramite un lento e certosino percorso di educazione che deve iniziare precocemente (il prima possibile) e che dovrebbe includere anche i famigliari e la scuola.
Da quest’ultima indicazione si comprende meglio come l’autismo in età avanzata rischi viceversa di diventare ancor più ingestibile e complicato.
L’autismo in età adulta:
Per tornare all’ambulatorio per pazienti adulti autistici che ha aperto a Torino, è importante fornire qualche numero; solo nel capoluogo piemontese i pazienti affetti da disturbo dello spettro autistico sono circa 1,6 su 1000 abitanti (a livello nazionale la cifra è stimata sui 40-50 pazienti ogni 10.000) per la fascia che va dai 18 ai 30 anni. A questi andrebbero aggiunti quelli con un’età superiore che, attualmente, vengono gestiti dai Centri di Salute Mentale.
Per questo motivo l’ambulatorio si pone come un riferimento per soggetti adulti affetti da tali disturbi. Come afferma il responsabile del nuovo ambulatorio, lo specialista in Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile dott. Roberto Keller “E’ importante che i processi abilitativi continuino in età adulta per non perdere le abilità acquisite in età evolutiva così come bisogna prestare attenzione a diagnosticare anche in età adulta le forme cliniche che non sono state in precedenza individuate clinicamente, per poter alleviare la sofferenza individuale e delle Famiglie.”