Punti della proposta di legge
Quella del gioco d’azzardo è una problematica estremamente sentita nel nostro paese; i numeri sono costantemente in crescita e con il gioco si rischia di rovinarsi la vita, come avevamo raccontato presentando la storia dell’ associazione Giocatori Anonimi.
Pochi mesi fa, a cavallo delle festività natalizie, era stato approvato il Piano strategico d’azione nazionale 2013-2015 utile per mettere in atto misure efficaci a contrastare il problema del gioco d’azzardo patologico.
Un primo passo se è vero che, come ci aveva confermato la dottoressa Daniela Capitanucci, presidente dell’Alea (associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio) e consigliere dell’And (azzardo e nuove dipendenze), nella cura della dipendenza del gioco d’azzardo lo Stato è ancora pressoché assente.
Un disegno di legge con 22 articoli
Tornando alla notizia della raccolta firme per una legge di iniziativa popolare indetta da Legautonomie e Scuola delle buone pratiche di Terre di Mezzo, si tratta di un disegno di legge formato da 22 articoli in tutto che focalizza la propria attenzione su alcuni punti fondamentali quali:
- Il divieto di collocare slot machine un po’ ovunque senza seguire determinate regole (se ne parla da tempo) creando aree apposite dove dedicarsi al gioco.
- Utilizzo della tessera sanitaria, un po’ come accade per le sigarette, per chi vuole giocare: in questo modo si è ‘monitorati’ costantemente.
- Possibilità di accesso nei locali per gli operatori delle Asl o associazioni di volontariato attive nella lotta la gioco d’azzardo; il tutto per parlare (o almeno tentare di farlo) con i giocatori ed informarli sui rischi della dipendenza da gioco d’azzardo.
- Misure di contrasto del gioco d’azzardo dei minori, altra problematica molto sentita.
- Istituzione di fondi ad hoc per prevenzione e cura del fenomeno gioco d’azzardo.
Queste alcune misure contenute nella legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo; da segnalare che, oltre a singoli cittadini, hanno aderito oltre 500 Comuni di tutta Italia. La speranza è che ci sia un’ampia concertazione e si riesca effettivamente ad arrivare a qualcosa di concreto; non come nel caso, ad esempio, della Legge No-slot a Pavia, presentata in passato come esempio da seguire a livello nazionale ma che poi, nei fatti, non ha funzionato come si sperava.