In questo articolo parliamo di:
Come si manifesta la Sclerosi Multipla:
L’intento di questo progetto sembra essere quello di individuare, nel giro di quattro anni, tutti quei farmaci in grado di rallentare e vincere il progredire dello stato più avanzato della sclerosi multipla.
In particolare la sclerosi multipla progressiva è la forma più pericolosa della malattia poiché colpisce, ogni anno, più di un milione di persone. La malattia si presenta come una forma di degenerazione della guaina mielinica che riveste gli assoni, cioè i prolungamenti dei neuroni attraverso i quali è consentita la trasmissione dei segnali nervosi.
Una degenerazione che non si può arrestare:
Con il progredire della patologia questa degenerazione colpisce anche il tessuto celebrale compromettendo l’attività motoria, favorendo la comparsa di deficit cognitivi e neurologici, nonché importanti disturbi alla vista.
Al momento, purtroppo, nessuno studio ha portato alla scoperta di un rimedio capace di combattere la malattia ed assicurare una pronta guarigione malgrado le sperimentazioni che si stanno portando avanti da anni e che hanno riguardato metodi alternativi, come il Metodo Zamboni; ricerche condotte sulle cellule staminali; e anche su sostanze alternative quali ad esempio la cannabis medica.
Il progetto BRAVEinMs:
Il progetto BRAVEinMs, quindi, si propone di sfruttare le competenze dei maggiori esperti europei, canadesi e statunitensi per scoprire un farmaco capace di contrastare l’avanzare della malattia, proteggere le cellule nervose e favorire la riparazione della mielina.
Per riuscire in questo intento verranno adoperate le più aggiornate tecniche bioinformatiche e biotecnologiche. La notizie è che un ricercatore italiano dell’ospedale San Raffaele di Milano, Gianvito Martino, è stato tra i vincitori del bando assegnato dall’International Progressive MS Alliance (PMSA) incentrato sulla ricerca per un farmaco contro la sclerosi multipla.
Tecniche bioinformatiche e ringiovanimento delle cellule
A riguardo si parla già di uno screening di alcune cellule attraverso le tecniche bioinformatiche che analizza tutti gli aspetti della malattia. L’obiettivo sarà quello di ringiovanire le cellule e renderle staminali pluripotenti.
Una volta raggiunto questo stadio, gli scienziati cercheranno di smistarle a seconda della tipologia di cellule nervose che si rendono necessarie. Si creerà una sorta di rete neurale su cui gli studiosi potranno testare i farmaci individuati.
I farmaci che supereranno questo test, successivamente, verranno testati sugli animali ed infine sui pazienti affetti da sclerosi multipla.