Welfare italiano a rischio collasso:
Dati inquietanti ed allarmanti al tempo stesso che, se confermati, metterebbero in serio pericolo il sistema del welfare già ad oggi dato a rischio ingolfamento, considerando che attualmente il 30,8% dei nuclei familiari riscontra un bisogno assistenziale (nella maggior parte dei casi si tratta della difficoltà di accudire i figli, ma nel 6,9% il problema dipende dalla disabilità o dalla non autosufficienza di uno dei membri della famiglia). Le risposte però, si evince dall’indagine, arrivano quasi sempre dall’interno della famiglia stessa.
Il bisogno di servizi pubblici di assistenza è espresso in totale dal 14,9% delle famiglie, ma solo il 5% ha trovato risposte adeguate nel sistema pubblico: “La crescita della disabilità mette a rischio il sistema del welfare” ha affermato Giuseppe Roma, direttore generale del Censis.
Diffuse restano anche le criticità legate all’erogazione dei servizi riabilitativi per le persone con sindrome di Down; da un altro rapporto Censis “Centralità della persona e della famiglia: realtà o obiettivo da raggiungere?” realizzato con il contributo dell’Associazione italiana persone down, emerge che il 53% delle famiglie si è dovuto muovere autonomamente per trovare la sede adatta e il 40% si è rivolto a strutture private a pagamento a causa della carenza dei servizi pubblici. Si punta inoltre l’attenzione sulla lunghezza delle liste d’attesa, problema lamentato nel 32% dei casi.
Bambini disabili e sistema scolastico:
Altro dato che emerge dal rapporto “Centralità della persona e della famiglia: realtà o obiettivo da raggiungere?” è quello relativo alla frequenza scolastica delle persone con disabilità ed al loro inserimento nel mondo del lavoro: da quanto si legge, quasi tutti i bambini e i ragazzi down vanno a scuola (il 97% fino ai 14 anni), ma quando crescono diventa sempre più difficile per loro trovare una collocazione sociale nel mondo del lavoro. Un adulto down su quattro infatti, sta a casa e non svolge nessuna attività.
Si batte quindi sulla duplicità dell’ aspetto caratterizzato da un sistema scolastico capace, pur tra diverse pecche, di includere le persone down ma, di contro, al termine del percorso formativo solo una parte di queste (il 31% degli adulti) riesce a collocarsi nel mercato del lavoro.
Facce della stessa medaglia, o forse sarebbe più corretto dire ‘dello stesso problema’ se si considera anche la prima ricerca del Censis che abbiamo proposto, ovvero quella relativa al numero dei disabili che, causa invecchiamento della popolazione, potrebbe aumentare considerevolmente nei prossimi anni portando al collasso un sistema di welfare che, per la verità, risulta già adeguatamente compromesso.