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Covid-19: il grande azzeramento

I bonzi di Mckinsey nel briefing notes del 29 ottobre, a parte dispensare come d’uso banalità a piene mani, hanno incredibilmente azzeccato il titolo: Covid-19 the great reset. Il che, detto da un consulente, è come sentirsi dire che l’acqua bagna. Quindi tradotto letteralmente il titolo recita: Covid-19 il grande azzeramento.
Da notare però che reset compendia al concetto di azzeramento quello di ripartenza: di norma si azzera per ricostruire. Questo è quello che dovrebbe succedere, ma che difficilmente succederà. Per procedere ad un vero reset: azzeramento più ripartenza, bisogna però far prima un’importante operazione: identificare quali sono state le cause che hanno portato al fallimento. Figurarsi che lo insegnano anche in Bocconi.

Identificare le cause del fallimento

E così, magari, stendere la lista della spesa mancata, ovvero capire perché sia stato imposto il numero chiuso a medicina, già oggi ci mancano medici e anestesisti, presto il numero salirà a decine di migliaia, e anche in altre facoltà invece di investire nella costruzione di università. Con tutto l’indotto che questa si porta dietro.
E magari, già che ci si era costruire asili, scuole primarie e secondarie per ridurre il numero degli allievi per classe. E poi perché dismettere i piccoli ospedali e le piccole scuole di montagna? E ancora: perché non dare fondi alla ricerca? E in aggiunta: come non aver pensato di potenziare il trasporto pubblico e le attività di sharing? E rimettere in sesto le periferie e i quartieri degradati e i mille piccoli e medi cantieri delle piccole e medie infrastrutture?
E ancora: fare vera lotta all’evasione ed elusione fiscale e potenziare le forze dell’ordine per combattere la crescente criminalità organizzata che occupa con i suoi sottopanza posti di rilievo nei consigli regionali e comunali e combattere la corruzione alla “mafia capitale”.

I somari patentati che hanno blaterato di tagli

Piccole cose da nulla, suggerimenti quasi da consulenti blasonati, che avrebbero incrementato l’occupazione e guarda caso trascinato tutte le altre attività e, by the way, i consumi e aumentato anche il PIL. Vera crescita. E invece s’è dato retta a somari patentati, detto con il massimo rispetto per i nobili quadrupedi, che hanno blaterato di tagli, c’era chi voleva tagliare addirittura i vigili del fuoco e l’erogazione della luce pubblica di notte, ridicolo vero?
O chi ha parlato con sussiego di “distruzione creativa” come nel caso della Corneliani di Mantova, distruggendo un famoso marchio del made in Italy, ma mantenendo, ça va sans dire, tutti i propri incarichi pubblici. Quindi great reset, grande azzeramento per la ripartenza, se la sorte ci accompagna.

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Blogger satirico, polemico, dadaista, ghibellino, laico, uomo d'arme e di lettere - Il Vicario Imperiale

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