Identificare le cause del fallimento
E così, magari, stendere la lista della spesa mancata, ovvero capire perché sia stato imposto il numero chiuso a medicina, già oggi ci mancano medici e anestesisti, presto il numero salirà a decine di migliaia, e anche in altre facoltà invece di investire nella costruzione di università. Con tutto l’indotto che questa si porta dietro.
E magari, già che ci si era costruire asili, scuole primarie e secondarie per ridurre il numero degli allievi per classe. E poi perché dismettere i piccoli ospedali e le piccole scuole di montagna? E ancora: perché non dare fondi alla ricerca? E in aggiunta: come non aver pensato di potenziare il trasporto pubblico e le attività di sharing? E rimettere in sesto le periferie e i quartieri degradati e i mille piccoli e medi cantieri delle piccole e medie infrastrutture?
E ancora: fare vera lotta all’evasione ed elusione fiscale e potenziare le forze dell’ordine per combattere la crescente criminalità organizzata che occupa con i suoi sottopanza posti di rilievo nei consigli regionali e comunali e combattere la corruzione alla “mafia capitale”.
I somari patentati che hanno blaterato di tagli
Piccole cose da nulla, suggerimenti quasi da consulenti blasonati, che avrebbero incrementato l’occupazione e guarda caso trascinato tutte le altre attività e, by the way, i consumi e aumentato anche il PIL. Vera crescita. E invece s’è dato retta a somari patentati, detto con il massimo rispetto per i nobili quadrupedi, che hanno blaterato di tagli, c’era chi voleva tagliare addirittura i vigili del fuoco e l’erogazione della luce pubblica di notte, ridicolo vero?
O chi ha parlato con sussiego di “distruzione creativa” come nel caso della Corneliani di Mantova, distruggendo un famoso marchio del made in Italy, ma mantenendo, ça va sans dire, tutti i propri incarichi pubblici. Quindi great reset, grande azzeramento per la ripartenza, se la sorte ci accompagna.