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Nuda Proprietà: tempo di crisi, aumentano le richieste

Il mattone con “ospite” è una delle realtà che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese. Sono molti infatti, ad acquistare la nuda proprietà di immobili residenziali; si tratta di un tipo di compravendita che consente al venditore di mantenere l’usufrutto dell’immobile fino alla sua morte, pur incamerando subito la liquidità.
Per il compratore, e quindi il proprietario, il vantaggio è un costo più basso della casa che dipende da diversi fattori. In primo luogo, l’età del venditore: più elevata sarà, minore risulterà lo “sconto” per l’acquirente. Poi c’è da valutare il numero di persone che si riservano il diritto di abitazione: se in casa ce ne sono due, il futuro proprietario avrà uno sconto maggiore.
Volendo quantificare il risparmio, acquistando un immobile con la formula della nuda prorpietà si può risparmiare tra il 20 e il 50 per cento, un gap indubbiamente alto che si giustifica considerando le quotazioni dell’immobile determinate, tra gli altri, dallo stato di conservazione della casa e dalla sua ubicazione.

Come funziona la Nuda proprietà:

Un altro vantaggio per il compratore è che alla compravendita della nuda proprietà si applicano le stesse agevolazioni fiscali previste per l’acquisto della prima casa. L’aspetto negativo, ovviamente sotto gli occhi di tutti, è che non si potrà usufruire dell’immobile fino a quando il venditore sarà in vita. Tuttavia questo non sta scoraggiando gli acquisti.
Una tendenza confermata dalle analisi di operatori del settore come Scenari Immobiliari, Agenzia Immobiliare Toscano, Confedilizia e Tecnocasa. Negli ultimi anni, si è assistito ad una marcata crescita delle compravendite della nuda proprietà di immobili residenziali. L’aumento si è avuto soprattutto nelle grandi città: in testa alla classifica di Scenari Immobiliari troviamo Genova, seguita da Roma, Milano e Bologna. In particolare, nella Capitale, la disponibilità media di spesa si concentra nella fascia compresa tra 250 e 474 mila euro.

Chi è che mette in vendita una nuda proprietà?

Un altro segnale dell’aumento di questo tipo di compravendita è la nascita della prima società italiana, la Viager S.r.l., specializzata nella consulenza e mediazione per investimenti o vendita di nude proprietà immobiliari. Anche qui si evince però che la tendenza è ancora focalizzata soprattutto al Centro – Nord: se si effettua una ricerca, ci sono molte più possibilità di comprare la nuda proprietà nelle città di quest’area geografica.
I tipici venditori sono gli over 65 che, a causa della pensione troppo bassa, hanno bisogno di liquidità, mentre gli acquirenti più comuni sono padri di famiglia benestanti che preferiscono investire nel mattone. A fare da traino è stata la grande crisi economica che allenta anche le remore etiche e culturali: si tratta pur sempre di una sorta di scommessa sulla morte precoce di qualcuno e, per quanto riguarda il venditore, spesso di andare contro il volere e i desideri di familiari che speravano in un’eredità. Abbiamo evidenziato le considerazioni che farebbe il nudo proprietario, ma anche il venditore ha i suoi pro e i suoi contro.

Quali pro e quali contro:

Il freno è dato soprattutto dal senso di unità familiare ben radicato negli italiani. Infatti succede spesso che il venditore agisca di nascosto dei parenti, che di solito comunque ne vengono a conoscenza e naturalmente vi si oppongono perché non beneficiano dell’eredità.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è il caso di una coppia di persone anziane senza eredi: se alla loro morte non avesse disposto diversamente attraverso un testamento, vedrebbero i loro beni incamerati dallo Stato. L’ottimo vantaggio è ovviamente, come già sottolineato che chi vende non perde il godimento della propria abitazione e intasca una somma che può garantire un futuro più sereno, monetizzando il frutto del lavoro di una vita senza rinunciare alle comode abitudini di sempre.
L’Italia potrebbe essere un mercato potenzialmente molto forte per le nude proprietà, con il 90% di ultrasettantenni proprietari di casa, ma è indietro rispetto ad altri Paesi con la complicità di quelle che abbiamo definito remore etiche e culturali.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Giornalista professionista in radio e sul web. "E' un mestiere, ma non come tanti; è un atteggiamento verso la vita".

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