Incidenza sulla popolazione
Altro fattore da evidenziare, l’incidenza dei malati di Alzheimer tende ad aumentare con l’avanzare dell’età: la patologia interessa lo 0,4% degli individui che hanno tra i 65 e i 69 anni, l’1,9% degli individui tra i 70 e i 74 anni, il 3,4% di chi ha tra i 75 e i 79 anni per arrivare a toccare l’11,5% degli anziani che hanno 80 anni e più.
Parlando di genere, il gap è sfavore delle donne che quali presentano una incidenza del 6%, doppia rispetto al 3% degli uomini. E per quanto riguarda il livello di istruzione si osserva che l’insorgenza della malattia è diffusa prevalentemente tra gli individui meno istruiti (6%, 1 punto percentuale sopra la media) con una quota doppia rispetto a chi ha un’istruzione media (3%) e meno diffusa presso gli individui altamente istruiti (1%).
Necessità di implementare la ricerca
Una malattia che influenza inevitabilmente la qualità della vita: il 63% dei malati riferisce di avere gravi difficoltà nella attività di cura della persona, il 90% ha gravi difficoltà nelle attività domestiche, il 68% lamenta calo di concentrazione e di conseguenza il 12% dei malati è incorso in incidenti domestici.
Un problema enorme di cui si è parlato in occasione del convegno intitolato «Invecchiare in salute: quali percorsi?» organizzato dal Rotary Club Roma Capitale nella giornata di venerdì 24 gennaio 2020 presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica a Palazzo Giustiniani. Servono, come sempre in questi casi, ulteriori fondi per finanziare la ricerca vista la portata sociale della problematica.