Come funziona l’IMU
Il MEF con circolare del 18 maggio 2012 stabilisce che l’esenzione IMU tocca alla prima casa aggiungendo che se due coniugi hanno residenza anagrafica e dimora abituale in due comuni diversi hanno entrambi diritto all’esenzione. È il caso di una coppia bresciana: lui vive sul lago di Garda mentre lei vive a Brescia. Entrambi possono dimostrare di avere residenza anagrafica e dimora abituale nei reciproci comuni e lo certificano con bollette della luce, gas, acqua e telefono.
In altre parole si tratta di due realtà familiari, il Codice Civile prevede la famiglia monocomponente. Com’è o come non è lui si trova in tribunale e in primo grado vince. La sentenza fa riferimento, udite udite, proprio alla circolare del Ministero. Il ricorso in appello è di prammatica e qui il verdetto viene ribaltato. Ma come? Il MEF, Ministero Economia e Finanze, che è il principale beneficiario dell’obolo, dice che non lo vuole e la magistratura stabilisce che invece lo deve avere. Misteri.
La stretta del Governo: esenzione IMU solo per una abitazione
Comunque il signore che vive sul lago decide di andare in Cassazione, meglio non l’avesse fatto: perde di nuovo. A questo punto si dirà sarà ammessa la buona fede del contribuente, ma neanche per sogno. Neppure per un istante i magistrati della Cassazione hanno pensato che sette o otto anni prima il contribuente potesse avere avuto qualche labile idea che la circolare del MEF valesse zero e dunque oltre all’imposta al malcapitato viene imposto il pagamento di more ed interessi. Così va nel Belpaese.
È di ieri la notizia che il governo dei migliori ha deciso una stretta sull’IMU e quindi che l’esenzione va concessa ad una sola abitazione: al diavolo la circolare del MEF, al diavolo la buona fede del contribuente, al diavolo la certezza del diritto, al diavolo la chiarezza e la trasparenza. Al diavolo tutto.