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Carne coltivata, una rivoluzione nel piatto. Tutto quello che c’è da sapere

La carne coltivata, spesso definita “sintetica” o “in vitro”, è un prodotto alimentare innovativo che sta suscitando grande interesse e dibattito. Si tratta di carne vera e propria, ottenuta però non attraverso l’allevamento e la macellazione di animali, bensì attraverso la coltivazione di cellule staminali animali in laboratorio.

Come viene prodotta la carne sintetica

Il processo di produzione della carne coltivata prevede diverse fasi. Inizialmente, vengono prelevate cellule staminali da un animale, solitamente bovino o suino. Queste cellule vengono poi coltivate in un ambiente controllato, nutrite con sostanze specifiche che ne favoriscono la crescita e la moltiplicazione. Le cellule si differenziano quindi in tessuto muscolare, lo stesso che costituisce la carne tradizionale. Infine, il tessuto muscolare viene raccolto e lavorato per ottenere il prodotto finale, che può avere diverse forme e consistenze, come hamburger, polpette o bistecche.

Cosa prevede la legge

La carne coltivata è un prodotto relativamente nuovo, e la sua regolamentazione è ancora in fase di sviluppo in molti paesi. Attualmente, solo alcuni paesi, come Stati Uniti, Singapore e Israele, hanno approvato la vendita di carne coltivata per il consumo umano. In Europa, la commercializzazione di carne coltivata è subordinata all’autorizzazione dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), che valuta la sicurezza e la qualità del prodotto. Al momento, diverse aziende hanno presentato domanda di autorizzazione, ma nessuna è stata ancora approvata.

La legge in Italia

In Italia, il governo ha recentemente approvato una legge che vieta la produzione e la commercializzazione di carne coltivata. Questa decisione ha suscitato diverse reazioni, con alcuni che la considerano una misura a tutela della tradizione agroalimentare italiana e altri che la vedono come un freno all’innovazione e allo sviluppo di nuove tecnologie.

A che punto è la diffusione

La carne coltivata è ancora in una fase iniziale di sviluppo e la sua diffusione è limitata; tuttavia, negli ultimi anni si sono registrati importanti progressi tecnologici e produttivi, con diverse aziende che hanno annunciato la costruzione di impianti di produzione su larga scala. Si prevede che nei prossimi anni la carne coltivata diventerà sempre più accessibile e diffusa, con prezzi in calo e una maggiore varietà di prodotti disponibili. Alcuni esperti ritengono che la carne coltivata potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile per soddisfare la crescente domanda di carne a livello globale, riducendo l’impatto ambientale dell’allevamento tradizionale e garantendo una produzione più efficiente e sicura.

Quale futuro per la carne sintetica coltivata

La carne coltivata è una tecnologia promettente che potrebbe rivoluzionare il settore alimentare. Tuttavia, la sua diffusione dipende da diversi fattori, tra cui l’approvazione delle autorità regolatorie, la riduzione dei costi di produzione e l’accettazione da parte dei consumatori. È importante sottolineare che la carne coltivata non è un sostituto della carne tradizionale, ma piuttosto un’alternativa che potrebbe contribuire a diversificare l’offerta alimentare e a ridurre l’impatto ambientale dell’allevamento.
Un recente comunicato diffuso da Aduc ha ricordato come in Italia la produzione di carne in laboratorio sia vietata malgrado il fatto che non sarebbe stato necessario questo divieto in quanto si tratta di un tema non regolamentato a livello UE e per il quale l’Italia non ha autonomia legislativa. Il comunicato evidenzia poi l’accanimento, da paret di chi sta nella filiera, contro questo genere di carne chiamato sintetico in modo errato (in quanto deriva da cellule staminali). Un tema estremamente delicato, complesso e da valutare con attenzione in quanto sfiora tematiche molto sentite come quella dei mattatoi dove vengono macellati gli animali; dei vegetariani salutisti che non consumano cibi di derivazione animale.

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Scritto da

Giornalista di inchiesta, blogger e rivoluzionario

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