Le interviste della Fallaci:
Il secondo, quello di domenica, invece è un articolo megalomanico, in cui la Fallaci racconta con una ampia e noiosa introduzione, che il suo libro «La Rage e l’Orgueil» in Francia (e nel resto del mondo) sia un grande successo editoriale.
Anche se non di critica visto che, la stessa dichiara come il novantacinque per cento della stampa parigina la attacchi. Ma, scriveva Hannah Arendt, non basta avere la maggioranza dei consensi per avere ragione. Il che vale per entrambi i casi. E in aggiunta non basta difendere un solo popolo per essere immuni dal morbo del razzismo.
Il terzo pezzo, quello di lunedì 12, manco a dirlo, è l’intervista a Khomeini. Ovviamente in risalto la frase topica: «L’islam è tutto la democrazia è equivoca.» Sul fatto che la democrazia sia equivoca si è esercitato il fior fiore dell’intellighenzia liberale dell’orbe terraqueo. Però senza riuscire a darsi risposta.
Domenica, giusto per santificare la festa e dare un buon viatico alla manifestazione di Parigi e a quella più modesta organizzata dal consolato francese a Milano, Pierluigi Battista chiacchiera con Giuliano Ferrara. Il posizionamento dell’intervista è, come per caso nella pagina a fianco di quella fallaciana.
Una mano data all’elefantino così riesce a raggiungere qualche lettore in più rispetto ai quattro gatti che riesce a mettere insieme quotidianamente.
Giuliano Ferrara e la guerra di civiltà:
Nell’intervista Ferrara mette insieme il suo solito armamentario, confuso quanto basta, sulla guerra di civiltà. Frasi fatte, masticate e rimasticate che lasciano pure poco spazio alla fantasia. Sentito una volta sentite tutte. Solo il duo Salvini-Borghezio riesce a fare di peggio.
Come novità aggiunge che lui piuttosto che andare con Holande e il resto dell’Europa preferirebbe accompagnarsi alla manifestazione dei Le Pen anche se li trova un pochetto antisemiti. Però il fatto che questi ce l’abbiano, forse, un po’ di più con gli islamici gli fa mandar giù il rospo. De gustibus. Come dire piazza un elefantino in una cristalleria ed otterrai lo stesso risultato.
A questo punto vien da chiedersi perché si debba riesumare la fallace Oriana avendo a disposizione il vivo e vegeto, anche se non meno fallace, Ferrara. Almeno questo ha il pregio dell’attualità.
Sempre che alla fine non si scopra che l’ideuzza editoriale ha come unico fine di piazzare qualche copia in più. Che magari sarebbe bello fosse conquistata con argomentazioni che coinvolgano la testa piuttosto che mettere in agitazione lo stomaco.
Anche perché quanto può andare avanti la rubrica di Oriana? Fra un po’ come successe per l’11 settembre anche questa notizia perderà il suo appeal editoriale e a quel punto le parole di Oriana non serviranno più. E il giochetto sarà scoperto.