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Berlusconi non può andare all’estero? La magistratura ci odia

E così il dottor Silvio Berlusconi (dottore in quanto laureato e in giurisprudenza e non in medicina anche se con una certa passionaccia per il “gioco del dottore”) non potrà andare a Dublino. Non che ci voglia andare per minime e anche un tantinello fiscali intenzioni come hanno fatto Sergio Marchionne e il giovane John Elkan, per intenderci quello che sa prendere al volo le occasioni che un’eredità è ben difficile da evitare specialmente se il nonno ha già organizzato tutto.
Comunque non è per bassi interessi economici che Silvio Berlusconi vuole andare a Dublino. Anzi. La sua è una delle più nobili intenzioni: fare politica. La politica ha una forza attrattiva inimmaginabile su di lui. C’è chi addirittura su questa sua passione ci ha costruito un proverbio: «per Berlusconi tira più un filo (giusto un pelo) di politica che cento paia di buoi.»
La politica è una malattia, benefica s’intende, soprattutto per chi non la fa per difendere interessi personali o di bottega ma si sacrifica per «il paese che ama». E infatti spesso l’hanno intrasentito mormorare la famosa cantilena che recitavano le vergini la prima notte di matrimonio «non lo fo per piacer mio ma per dare……»

Berlusconi non può andare al raduno PPE:

Accade quindi che il PPE (Partito popolare europeo), che poi sarebbe il megapartitone dei democristiani e dei conservatori dell’Europa tutta si incontri in quel di Dublino nei giorni del 6 e 7 marzo per il loro congresso. E lui, il Silvio Berlusconi in quel consesso si è spesso esibito in profonde ed interessanti performance, ma questa volta mancherà. In compenso ci saranno i suoi amici di una vita, tutti personaggi di spicco.
Ci sarà la sua amica Angela Merkel che tutte le volte che lo sente nominare ricorda la performance del cu-cù e subito le viene il buon umore e sorride, Ci sarà il francese Joseph Daul che è un po’ meno amico, anzi un pochino antipatizzante, tanto che ebbe a dire: «il Ppe è unito contro ogni forma di populismo e contro gli approcci anti-europeisti». Ma non si riferiva, con tutta evidenza, a Berlusconi Silvio. Magari ad un altro Berlusconi Silvio. Senz’altro un omonimo.
Ci sarà anche Wielfried Martens che ancora pensa con divertimento e nostalgia alla barzelletta sul kapò e poi anche Herman Van Rompuy un altro che lo ricorda con simpatia. A tutti questi mancherà quel mattacchione del Silvio. E tutto questo per colpa dei giudici.
Eh già, questi giudici con la loro mania di voler applicare la legge. Peraltro è un modo di fare che pare sia comune in Europa: le leggi vanno rispettate. Già perché, ed è sentire comune dal Manzanarre al Reno e anche un po’ più in là e dall’Alpi alle piramidi (pure un po’ più a nord e un po’ più a sud) chi truffa lo Stato viene condannato e a chi è condannato viene ritirato il passaporto.

Perchè Berlusconi non può lasciare il paese:

È solo per questa semplice bagatella che il nostro dottor Silvio Berlusconi (quello con la mania del gioco del dottore) e non il suo omonimo non potrà andare a Dublino. E non solo lì. In nessun altro Paese. E l’Italia se lo deve tenere. Però….
Eh però, i giudici dovrebbero pensare anche all’interesse nazionale. Cioè, come dire, va bene salvaguardare l’Europa ma l’Italia … che minc…a centra l’Italia. In fondo si potrebbe fare un po’ per uno per vent’anni se l’è tenuto l’Italia e per i prossimi venti se lo tengano gli altri. Magari si può dare una piccola sovvenzione, un sorta di argent de poche, per il disturbo.
I giudici dovrebbero pensare in modo creativo chessò decidere di farlo uscire dal Paese e poi applicare la legge che «chi va via perde il posto all’osteria» sarebbe un modo nuovo, carino e divertente, per disincentivare gli atti malavitosi. E poi, diciamolo chiaramente, non si può impedire ad un povero pensionato di godersi la casa al mare. Quella comprata con i risparmi di una vita.
E lui una casa al mare ce l’ha: ad Antiqua. Bel posto: sole, mare, tranquillità, isolato con poche distrazioni magari gli viene voglia di studiare per davvero medicina e si metterà a fare il gioco dell’avvocato. Perché anche l’articolo di un codice può tirare più di cento paia di buoi. Anche se forse è meno divertente.

Pubblicato in Satira

Scritto da

Blogger satirico, polemico, dadaista, ghibellino, laico, uomo d'arme e di lettere - Il Vicario Imperiale

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