In questo articolo parliamo di:
Colorare il quartiere per uscire dal degrado:
Nel giro di pochi mesi, un fiume di vernice e di colori arcobaleno ha inondato gli spazi che circondano la scuola comunale, i giardini davanti la chiesa San Raffaele, le vie accanto al mercato comunale e la piazzetta dell’ex cinema Faro, storico punto di ritrovo per chi vive qui e qui resta.
Nel tempo, l’impresa di strappare la borgata al degrado nel quale da sempre era stata confinata è continuata a crescere fino a che, accanto ai pittori, sono arrivati i poeti. Er Bestia, Er Pinto, Er Farco, Inumi Laconico, Er Quercia, ‘A Gatta Morta, Marta del terzo lotto: sette ragazzi accomunati dalla voglia di esprimersi in versi, di scrivere poesie per non soffocare le emozioni che esplodono dentro.
I poeti del Trullo:
Un coro che concepisce il quartiere come un luogo della mente, la periferia come un fiume colorato di versi da far fluire e con cui sporcare i passanti. I “Poeti der Trullo” raccontano una mentalità metroromantica (come loro stessi amano definirla) che vuole cantare l’amore e la rabbia, l’esperienza e la meraviglia, la provenienza e il viaggio.
E’ così che le vertigini del sentimento diventano a volte un tributo all’amicizia, altre il ricordo di un amore passato, altre ancora uno sguardo sulle strade di Roma, protagonista e musa di tante poesie create in questo piccolo pezzo di mondo. I giovani poeti diffondono le rime attraverso la rete, dove vengono accolte da centinaia di followers e condivise attraverso i principali social network.
Un successo talmente contagioso da aver portato alla pubblicazione di un vero e proprio libro, simbolo del quartiere che in tutto e per tutto è complice di questo risveglio culturale.
L’arte urbana al Trullo:
La sfida finale il Trullo l’ha vinta lo scorso mese, ospitando il terzo festival internazionale di arte urbana. Un evento esclusivo che ha unito pittura, musica e poesia, organizzato col sostegno del Municipio XI.
Il tema scelto è stato “viandanti“: il viaggio inteso come migrazione, per riflettere su un tema di scottante attualità, ma anche come ispirazione, ricerca di nuove occasioni, come condizione di chi sogna mete alternative alla paura e alla sfiducia. Acclamati artisti di strada e gruppi musicali di spicco nella scena romana e non solo, hanno trasformato la periferia in un laboratorio creativo a cielo aperto, con concerti, poesie e murales. T
utti hanno lavorato in modo indipendente per sostenere il festival, i pittori utilizzando i propri materiali e i cantanti rinunciando al cachet, allestendo concerti al CSO Ricomincio dal Faro a prezzi stracciati. Quando dici “Trullo” la gente non storce più il naso. L’ispirazione, qui, è di casa.