In questo articolo parliamo di:
Benzinai irregolari a Roma
Si tratta solo di un caso? Niente affatto. Secondo le statistiche riportate dalla Guardia di Finanza, in base alle quali a Roma è irregolare il 20% dei distributori, quando il costo della benzina è alle stelle fregare l’automobilista è molto più facile. Questo perchè si instaura un effetto psicologico per cui, se ci si accorge che qualcosa non va dopo il rifornimento, si tende automaticamente a dare la colpa al rialzo dei prezzi.
Per non cadere in sottili raggiri ecco come difendersi. Riportiamo pochi, semplici consigli forniti dal gestore di una pompa di benzina incontrato a Roma in zona Casilina e di cui proteggiamo l’identità nel rispetto della sua sicurezza.
Come evitare truffe ai distributori di benzina
La prima cosa a cui occorre prestare attenzione è il display della pompa, che presenta tre indicatori: dei litri erogati, del prezzo per litro, e del corrispettivo da pagare al benzinaio.
“Bisogna accertarsi -spiega il benzinaio che abbiamo intervistato- che all’aumentare dei litri erogati corrisponda il medesimo aumento riportato su un altro dispaly, quello del totalizzatore”. Se la crescita di entrambi gli indicatori non è proporzionale, non è un buon segno.
Altra cosa a cui fare subito attenzione è che il display erogatore sia azzerato a inizio operazione. I benzinai disonesti, infatti, se l’automobilista è distratto partono dal rifornimento precedente mettendo in conto al malcapitato 10 euro o più di benzina che non verrà erogata.
A fine giornata, con questo trucchetto, si possono intascare cifre di una certa rilevanza. Il consiglio, dunque, è quello di scendere dall’auto e verificare di persona l’operazione. Anche in questo caso il nostro benzinaio ci da un consiglio che può sembrare banale, ma che rimane molto efficace nel constatare che il rifornimento parta effettivamente da zero: evitare distrazioni.
La truffa dell’olio vecchio o annacquato
“Non guardate il cellulare, non fatevi distrarre dalla proposta sibillina di qualche servizio, come il lavaggio del vetro o il cambio dell’olio”. E proprio riguardo all’olio, ecco un altro possibile raggiro di cui si può cadere vittime.
L’operatore disonesto controlla che il lubrificante sia a posto inserendo l’apposita asta nel motore, ma senza farla affondare fino alla fine. “Il risultato -ci spiega ancora il nostro interlocutore- è un’asta che mostra il livello di olio al minimo, anche se non è affatto così. All’automobilista verrà caldamente suggerito di aggiungere nuovo lubrificante, ma l’ operatore non aprirà un nuovo flacone, bensì rifilerà un olio vecchio o, peggio, annacquato”.
Anche in questo caso vale la regola d’ora di controllare chi ci sta servendo e, in caso di cambio olio, accertarsi che venga aperto un flacone nuovo e ben sigillato davanti ai nostri occhi. Stesso discorso vale anche per altri additivi, come il liquido antigelo o con funzione refrigerante.
Fare il pieno? Meglio di mattina
Infine, massima attenzione attenti al momento di pagare. “Se non usate i contanti, non perdete mai di vista la carta di credito o il bancomat: a clonarli ci vuole poco e spesso i pos ai distributori vengono manomessi all’insaputa dei gestori”.
Ultimo piccolo, ma significativo accorgimento: la benzina è meglio metterla al mattino. Altra frode diffusa è quella di alzare la temperatura del carburante, che aumenta così il proprio volume riempiendo prima il serbatoio. Al mattino la temperatura della benzina, così come quella del sottosuolo dove viene immagazzinata, è più bassa, quindi è più facile arginare questo problema.
Benzinai onesti e benzinai truffatori
Le truffe ai distributori, in conclusione, possono essere tante e è bene di questi tempi non abbassare la guardia. Ma i benzinai onesti sono la maggioranza ed è doveroso non generalizzare. Fanno un mestiere faticoso, spesso con turni di notte, al gelo in inverno e al caldo torrido in estate.
Ogni tanto subiscono anche loro dei raggiri, venendo pagati con banconote false o, peggio ancora, subendo rapine, soprattutto nelle ore notturne. E capita che qualcuno, ogni tanto, ci lascia pure la pelle.