In questo articolo parliamo di:
I diversi padiglioni:
Tanta curiosità per il padiglione del Nepal, a scoraggiarci le lunghe ore di fila, ad aiutarci a non rimpiangerlo è stata la visita dell’Angola. Sorprendente il mix tra educazione, cibo e sostenibilità.
Centrale il ruolo della donna in un edificio su tre piani costruito con materiali sostenibili. Un tripudio di musica e colori nei video di questo straordinario Paese africano. Il Vietnam ha una forma circolare, sviluppata su due piani. Famoso in questo padiglione il cappello vietnamita: uno dei gadget più venduti in questa esposizione. Un mix di musica dal vivo ci congeda dal Vietnam.
A non discostarsi molto dall’Irlanda è il padiglione dell’Argentina formato da silos allineati, propone contenuti audio-video dei suoi paesaggi. Con le sue strutture interattive l’Argentina cerca di allargare il dibattito a questioni come il protezionismo agricolo e gli accordi di libero scambio.
Un viaggio nel sapore è quello che propone la Spagna, con istallazioni di piatti luminosi e colorati a mostrare i benefici del proprio modello alimentare frutto dell’incontro fra tradizione e innovazione.
Il padiglione Italia:
A raccontare le proprie tradizioni e scoperte con orgoglio è Israele che con una storia che si sviluppa in tre sale diverse dimostra come le innovazioni israeliane fanno ormai parte del mondo. I famosi pomodori ciliegini arrivano proprio da Israele. Al termine della visita, regalano i semi di questi pomodorini che riempiono anche le tavole italiane.
Ed eccoci al nostro Paese: la visita al padiglione Italia non poteva mancare e non ha deluso le nostre aspettative. Un gioco di specchi illustra la nostra cultura con dipinti e architetture italiane. Imprese agricole ed agroalimentari, attraverso i loro rappresentanti, spiegano tramite alcuni video le loro eccellenze e particolarità.
Una passeggiata tra i boschi è il padiglione dell’Austria, profumo di spezie con i video delle loro tradizioni è l’Iran, i suoni magici con colorate girandole è il Messico, il gusto delle prelibatezze locali è il Marocco.
Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita:
Fermiamo la carrellata, e andiamo più adagio per gli Emirati Arabi: una struttura che mostra le sinuosità del deserto; attraverso la favola di una bambina si mostra la difficoltà di questa terra, ma anche la capacità dell’uomo di saper far fruttare anche questi territori con energie alternative e la comunicazione sulla sostenibilità.
Infine, straordinario lo spettacolo di suoni e luci per portarci al prossimo appuntamento con l’Esposizione Universale a Dubai 2020. Magico Kuwait che, attraverso una cascata, nel passaggio di sala in sala con un cinema a 360 gradi, la simulazione della pioggia nel deserto, la planimetria delle energie rinnovabili nel proprio territorio e i giochi interattivi per i bambini, ci ha portato in una parte delle sue tradizioni.
Anche il Qatar sottolinea la necessità di energie alternative per portare avanti la sostenibilità ambientale legata a doppio filo con nutrizione, cibo e crescita.
E’ stato un viaggio parziale quello ad Expo 2015, ma al di là delle critiche (giuste e non) il tema dell’Esposizione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è stato costellato da tante sfaccettature rese vive dai colori di tutti i Paesi che hanno partecipato.