I Tg Rai si dimenticano del terremoto a L’Aquila:
La protesta sotto la sede Rai di Roma intendeva focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su questa situazione, un accorato grido di allarme da parte dei cittadini aquilani che ritengono di esser stati abbandonati al loro destino e di non avere più alcuna copertura mediatica dalla maggior parte degli organi di informazione. La stessa copertura che, in sostanza, ci era stata subito dopo il terremoto e che aveva portato a numerose passerelle mediatiche inscenate dai politici di turno sotto l’occhio vigile delle molte telecamere.
Il sit-in di protesta di questa mattina ha avuto tra i bersagli più ricorrenti il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, accusato di avallare apertamente questa operazione di censura verso la situazione reale de l’Aquila e di dirigere una televisione pubblica che per un anno ha dato ampio risalto a tutte le iniziative del governo e che adesso, con le contraddizioni e le pecche varie che iniziano a venire a galla, preferisce non dare più lo stesso risalto all’argomento, trattandone altri magari anche più futili.
Protesta degli aquilani oscurata:
Come è accaduto per il Tg2 che, nella giornata del 16 Giugno, ovvero mentre gli aquilani sfilavano nella loro città, ha ritenuto più appropriato mandare in onda un servizio sulle proprietà del cioccolato e sulla nutella; nutella che, in segno di goliardia e per richiamare tale episodio, non mancava questa mattina su un banchetto dei manifestanti di fronte alla sede Rai e che è stata offerta senza parsimonia alcuna a tutti i presenti.
La protesta è terminata, come detto, con un fitto lancio di ortaggi e pomodori in direzione del palazzo Rai e con l’invito neanche troppo velato rivolto a Minzolini a rassegnare le proprie dimissioni. Suggerimento che, siamo certi, non verrà preso in considerazione.
Quella di oggi, assicurano i promotori dell’ evento, era solo una piccola delegazione che si era organizzata autonomamente ed in poco tempo e che malgrado questo è riuscita comunque a portare nella Capitale una robusta e colorita testimonianza del malcontento che serpeggia tra i cittadini de l’Aquila.
Il prossimo appuntamento è adesso per il 6 Luglio sempre a Roma, giorno in cui ci sarà un’ altra manifestazione che si preannuncia ancora più corposa e partecipata.