Ma i Governi cambiano e non tutti riconoscono la legittimità dell’ operato dei Governi che li hanno preceduti; quindi i nuovi che ci governano, cominciano a smontare i provvedimenti in vigore, pur rendendosi conto di apportare gravissimi danni a coloro i quali, in virtù di tali provvedimenti, hanno cambiato il corso della propria esistenza. L’ attuale Governo non ha evidentemente gradito la nostra presenza, ormai diventata capillare, su tutto il territorio italiano, tant’ è che a partire dal 2008 la nostra attività è sotto assedio. Da questa data è stato un susseguirsi di DDL recanti varie firme di Onorevoli e Senatori dell’ attuale maggioranza, tutti volti a limitare fortemente la nostra attività, o addirittura cancellarla del tutto.
Oggi, Presidente Napolitano, Le scrivo con infinita amarezza, poiché ho appreso dai mezzi di informazione che è stato messo in atto un ulteriore tentativo di cancellarci per sempre e stavolta l’ attore di tale provvedimento è il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, il quale, a suo tempo, ci definì “un’ anomalia del sistema”.
Il Ministro Fazio, in data 16 Luglio 2010, avrebbe dovuto presentare un provvedimento, finalizzato “a fare chiarezza nel settore della distribuzione dei farmaci a seguito dell’ intervento a suo tempo operato dal DDL Bersani” in base al quale, improvvisamente, si sospendeva la facoltà per gli esercizi commerciali di avviare attivita’ di vendita al pubblico di medicinali da banco o di automedicazione.
Contestualmente, “per gli esercizi commerciali già esistenti, veniva data la possibilità di poter continuare l’espletamento della suddetta attività per un periodo di ulteriori dieci anni dalla data di entrata in vigore del medesimo provvedimento”.
Io non conosco il motivo che ha poi indotto il Ministro Fazio a ritirare l’ emendamento, ma so che è intenzione dell?attuale maggioranza, cancellare definitivamente l’ anomalia parafarmacie.
Ill.mo Presidente Napolitano, noi titolari di parafarmacia non siamo un’ anomalia. Noi esistiamo, noi siamo una realtà produttiva, che ha dato e continua a dare tanto alla collettività e che nulla ha chiesto allo Stato Italiano, se non la possibilità di esercitare la propria professione, in base ad una legge emanata dallo stesso.
Quotidianamente apprendiamo dai giornali l’ apprensione che regna nel Paese per il destino dei lavoratori Fiat di Pomigliano d’ Arco o Termini Imerese e dei tentativi di salvare i posti di lavoro di migliaia di persone, e nel frattempo mi chiedo perché lo Stato Italiano, piuttosto che tutelare il lavoro di 3500 professionisti, pone in essere tentativi quotidiani, volti a cancellarne l’esistenza?
Le nostre famiglie, i nostri dipendenti, i consumatori chiedono a gran voce che non si cancellino le parafarmacie, come se fossero alimenti recanti data di scadenza.
Io, Ill.mo Presidente Napolitano, continuo a porre alla Sua attenzione questa situazione, pur sapendo che Lei non ha facoltà di intervento su materie attinenti alla sfera di attribuzione di altri organi dello Stato, ma consapevole della Sua costante attenzione sulle questioni che riguardano i lavoratori tutti.
Presidente Napolitano, La prego di vigilare su quanto sta accadendo oggi in Italia, poichè vedo in Lei l’unica rassicurante figura istituzionale in grado di provvedere a ciò.
Le porgo i miei più sinceri e cordiali saluti.
Dr.ssa Antonella Puleo
(21 luglio 2010)