Vespa invece, si è limitato a sfruttare la facile emotività dei primi tempi del post terremoto, si è reso complice del governo nel nascondere e nell’ ignorare i problemi della città, ha cercato di sminuire e ridicolizzare il movimento spontaneo dei cittadini che da sempre chiedono trasparenza e partecipazione alle scelte che li riguardano.
Oggi questo finto giornalista grida a una finta rivoluzione nel caso in cui il governo non conceda una proroga delle tasse. Non sarà suo merito se la otterremo – sono mesi che siamo costretti a mobilitarci per questo semplice diritto – e comunque non avremo risolto in questo modo tutti i problemi di una gestione fallimentare della Ricostruzione.
Vespa ha dichiarato anche di venire a conoscenza per la prima volta dell’esistenza di una legge di iniziativa popolare scritta dai cittadini aquilani. Potremmo rispondere che è un pessimo giornalista, visto che non si dà nemmeno la pena di informarsi. Ma sappiamo bene che la sua è invece la posizione di chi smaccatamente vuole ignorare un movimento dal basso. Sappia però che gli aquilani stanno firmando in massa, mentre lui continua a dimostrarsi un pessimo cittadino oltre che un pessimo giornalista.
Migliaia di cittadini sono venuti il 20 novembre all’Aquila da tutta Italia, rispondendo alla chiamata della città e hanno firmato per primi la nostra legge. Sono tutti loro, che considerano la città dell’Aquila un patrimonio comune da difendere, che meritano la cittadinanza onoraria. Bruno Vespa che ce l’ha per nascita, non la merita più. L’Aquila rifiuta gli sciacalli!
L’Uffico stampa del Presidio Permanente di Piazza Duomo, L’Aquila