Emissioni in streaming:
Noi avevamo e continuiamo ad avere diversi dubbi su questo sistema di riscossione, ma preferiamo aspettare un po’ di tempo per vedere qual e’ l’impatto sui contribuenti.
Una cosa, pero’, ci preme ricordare: per vedere i programmi che vengono trasmessi oggi dal digitale terrestre, non e’ necessario avere un apparecchio televisivo. E non averlo, significa non pagare l’imposta/canone, ma con la possibilita’ di non privarsi dell’intrattenimento e dell’informazione cosiddetta televisiva.
Infatti buona parte di queste emissioni sono visibili in streaming tramite Internet (inclusa la Rai). Non solo, ma il collegamento ad Internet consente di vedere tutta una serie di emissioni che il digitale terrestre non prevede (tipo Netflix).
L’imposta di possesso:
I servizi Internet sono oggi molto diffusi e sono pero’ tante persone che non si rendono conto che sarebbero piu’ che sufficienti per informarsi e intrattenersi cosi’ come si fa con la televisione.
Sicuramente, quanto lo Stato ci chiede di pagare per l’imposta di possesso (90 euro) non e’ una grande cifra, e il fatto di aver spalmato il pagamento con la periodicita’ delle bollette della luce, lo rende meno esoso. Ma, ne vale la pena, viso che grossomodo lo stesso servizio (se non meglio -a nostro avviso) lo possiamo ottenere utilizzando strumenti di cui gia’ disponiamo (Internet) e che, quindi, non ci comporterebbero spese aggiuntive?
Comunicato Stampa Aduc: http://www.aduc.it/notizia/canone+rai+16+nel+2016_133515.php
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