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Home Restaurant: la legge impone troppi controlli e limiti

Spett. Redazione de La Vera Cronaca, vorrei, se posso, aggiungere la mia reazione all’articolo pubblicato sulla vostra testata relativa alla legge licenziata alla Camera sull’Home Restaurant: http://www.laveracronaca.com/focus/2117-lavoro-home-restaurant-italia-come-funziona.
Una legge che impone tanti e tali controlli e limiti che porterà inevitabilmente alla rinuncia di tantissimi aspiranti cuochi casalinghi, soprattutto quelli che più avrebbero portato lustro ed esperienza al settore dell’accoglienza culinaria domestica.
Si pensi, ad esempio, alle nonne, alle mamme o alle zie, prime depositarie della cultura gastronomica tipica italiana, alle prese con le registrazioni sulle “piattaforme digitali” o con i pagamenti in forma elettronica, costrette a dire a chi le chiama al telefono che no, se si vuole assaggiare la parmigiana di melanzane come si faceva una volta bisogna andare sul sito www-punto-punto, prenotare e pagare lì e poi, mezz’ora prima di servire il pasto, collegarsi al sito e dichiararlo, pena multe salatissime.

Il 90% rinuncerà ad aprire:

A tal proposito un sondaggio effettuato sul nostro gruppo di 2700 aspiranti home restaurant (https://www.facebook.com/groups/homerestaurantitalia/) ha dato il triste risultato temuto: quasi il 90% non aprirà se sarà costretto a subire queste regole assurde.
Se questo era lo scopo della legge, allora verrà raggiunto senza alcun problema. Un settore che anche se fosse stato lasciato sviluppare senza freni e limiti non avrebbe minimamente intaccato quello della ristorazione classica, che con 76 miliardi di volume d’affari nel 2015 (e la cui sola evasione fiscale fisiologica potrebbe coprire buona parte delle finanziarie di ogni anno), schiaccia con ordini di grandezza a quattro zeri il probabile volume d’affari degli Home restaurant da qui a pochi anni.

Il giro d’affari degli Home Restaurant:

Ricordiamo a proposito che la stima del giro d’affari dell’Home Restaurant nel 2014 è stato di 7,2 milioni, un decimillesimo di quello dichiarato dai ristoratori nel 2015.
Tali numeri denunciano anche l’infondatezza dei timori sulla possibile evasione fiscale degli Home restaurant. Di certo ci sarà in misura percentuale identica a quella delle altre attività, ma una cosa è una percentuale calcolata su 76 miliardi, un’altra quella calcolata su pochi milioni.
Se quindi l’urgenza era quella di recuperare denari dall’evasione, si è sbagliata – e di tanto – la mira del provvedimento. Un silenzio insopportabile, quello dei relatori della legge; sordi alle istanze di 5.000 firmatari degli appelli che chiedevano regole semplici in linea con le raccomandazioni tanto dell’Europa quanto del ministro dello Sviluppo Economico.

 

In attesa del parere del Senato:

Rimaniamo nella speranza che il Senato, dall’alto della sua ritrovata autorità, possa mettere mano ai punti più controversi della Legge e ridarci fiducia nella Politica, quella che finalmente liberi l’Italia dal peso delle corporazioni e la traghetti verso approdi più sensibili e reattivi ai mutamenti dello scenario economico globale.

Cordiali Saluti

Giambattista Scivoletto – amministratore del sito bed-and-breakfast.it con 16.000 B&B registrati, il 30% dei quali interessati all’Home Restaurant. Fondatore di HomeRestaurant.com, piattaforma internazionale di Home Restaurant che verrà lanciata nei prossimi mesi con già 9000 iscritti da tutto il mondo. Coordina un gruppo di studio sull’Home Restaurant con 2700 aspiranti HR iscritti.

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Scritto da

La Vera Cronaca, giornale online libero e indipendente

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