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Bambini sfrattati: lettera della mamma di un alunno disabile

Nelle scorse settimane avevamo dato notizia, dalle pagine del nostro giornale La Vera Cronaca, della situazione delicata riguardante la scuola Koala, situata in una periferia romana, Tor Carbone, improvvisamente costretta a chiudere per sfratto causa un debito accumulato nei confronti della società immobiliare proprietaria della sede; tale  società ha ignorato i numerosi piani di rientro dal debito presentati dal Dirigente scolastico, compresa l’ipoteca sulla casa effettuata da quest’ultimo come garanzia del pagamento ( Bambini sfrattati )  ( Bambini sfrattati /2 ).
A seguito di due nostri articoli sulla vicenda, abbiamo ricevuto in redazione una lettera scritta da una mamma di un bimbo disabile iscritto alla suddetta scuola. Ecco il testo.

“Alla redazione del giornale La Vera Cronaca,

Mi chiamo Marta e sono la madre di Moses, un bambino iscritto alla scuola Koala per l’anno 2010-2011. Moses è nato con problemi fisici, brillantemente risolti ma nel frattempo ha mostrato disagi caratteriali e comunicativi. Moses ha sei anni e deve andare in prima elementare.
E’ penoso per me raccontare le esperienze avute con le scuole pubbliche, nel tentativo di iscriverlo. Posso dire solo che il percorso è stato umiliante ed imbarazzante per tutti, compresi i dirigenti scolastici che gentilmente e sottilmente mi spingevano a cercare da un’altra parte un adeguato sostegno per mio figlio. Il silenzio di mio figlio è un po’ ‘olistico’. E’ esteso alla scuola pubblica che è morta per molti bambini, allo Stato, alla società, agli altri e anche a me perché non so che dire ed ogni parole è inutile. Per coincidenze molto fortunate sono arrivata alla scuola Koala e la nostra vita sembrava aver preso un’altra piega. Un po’ di speranza finalmente. Luciano Ferri, persona di cui ho la massima stima, ci ha accolto con grande amore e preparazione. Ci ha agevolato, ci ha consigliato e posso dire da madre che nessuno dei numerosi medici e delle strutture che hanno avuto in cura Moses e che competono tra loro a colpi di ‘la diagnosi che ti hanno fatto lì non vuol dire nulla ed è sbagliata.’
Ha avuto parole più sagge di lui, che rappresenta ‘solo’ la Scuola. Può sembrare romantico, ma vi assicuro che il percorso con un figlio ‘diversamente abile’ è un percorso molto difficile e spesso la saggezza di pochi, l’amore e gli incontri giusti creano una enorme differenza nella famiglia e nella relazione. Ho iscritto mio figlio ed anche suo fratello alla scuola Koala e ho messo in vendita la mia casa per potermi trasferire vicino alla scuola. Ora la scuola Koala non c’è più. Al silenzio si sta sovrapponendo una risata. Più giù di così non si può.. anche mio figlio ride, sembra dirmi ‘mamma, vedo che stai capendo perché non parlo..’ .
Un giorno sarà lui ad amministrare questo bordello di interessi ed avrà riflettuto abbastanza per farlo in maniera civile ed altruista. Peccato però che dovrà scontrarsi con i figli cresciuti di questi amministratori.
Ma non c’è partita. Non c’è.”

 

Marta Biuso
Madre di un alunno della scuola Koala

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Scritto da

La Vera Cronaca, giornale online libero e indipendente

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