Italiani, forti coi deboli e deboli coi forti
Noi, italiani brava gente, sempre forti coi deboli e deboli coi forti come ce la stiamo cavando? Male. Ça va sans dire. Anche noi lasceremo una bella striscia di collaboratori, come si sul dire, all’umido. E il nostro governo dei migliori non è esente da critiche, come quello del povero Joe, ma non c’è nessuno che abbia voglia di fargliele.
E non ne hanno avuto voglia neanche al noioso meeting di Rimini, passerella bolsa per cacciatori di voti: le amministrative sono alle porte. Anche noi, come tutte le forze operanti in Afghanistan sapevamo che il 29 febbraio 2020, alla presenza dei leader di Pakistan, India, Indonesia, Uzbekistan e Tagikistan, in quel di Doha, americani e talebani avevano firmato l’accordo di pace. E che l’accordo prevedeva di ritirare tutte le truppe entro 14 mesi, cioè a dire entro aprile 2021.
Il governo Biden ha poi rinegoziato spostando un po’ più in là la data del ritiro. Prima fissandola per l’11 settembre, bel colpo da piccioni, visto che la lettura chiara per ogni persona di buon senso suonava: hanno vinto i terroristi e lo confermiamo nel ventesimo anniversario delle Torri Gemelle. Poi, forse, qualcuno tra le teste d’uovo della comunicazione americana s’è accorto della scempiaggine e ha anticipato la data al 31 agosto.
Cosa hanno fatto vertici politici, militari e quelli delle Ong?
Ecco, questo lo sapevano anche i nostri vertici politici, militari e anche quelli delle Ong, diciamolo chiaramente una volta per tutte. Ebbene tutti questi cos’hanno fatto? A quanto pare nulla. Hanno atteso lo scadere del tempo per organizzare l’evacuazione quando se ne aveva a bizzeffe. E adesso tutti a santificare il console Tommaso Claudi che salirà per ultimo sull’ultimo aereo con destinazione Italia. Lasciando a terra molti a cui avevano promesso la salvezza e che avrebbero dovuto essere già qui.
Che poi adesso si organizzino uno dei tanti G dai numeri improbabili per discettare di Afghanistan, di donne, di scuole, di microcredito e di bambini suona solo drammaticamente ridicolo. Ma di tutto ciò fra qualche giorno ce ne faremo una ragione. E passeremo ad altro.