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Camorra a Napoli: De Magistris contro Rosy Bindi

“La camorra è parte costitutiva della città di Napoli”. Hanno sollevato non poche polemiche le dichiarazioni della Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, in visita istituzionale a Napoli, per un tavolo di discussione dopo gli ultimi fatti di cronaca nera.
Parole dure che hanno provocato un polverone mediatico che sembra non fermarsi più. Per la prima volta Rosy Bindi è riuscita a mettere d’accordo il governatore della Regione Campania Vincenzo de Luca e il Sindaco della città che non hanno condiviso il suo pensiero. Anche il procuratore Colangelo ha preso le distanze da tali affermazioni, ribattendo che “La camorra non è nel Dna dei napoletani che non hanno la propensione al crimine.
La criminalità rappresenta una minima percentuale della popolazione rispetto ai cittadini che vogliono vivere in pace”. Una condanna che suona come un macigno difficile da sostenere, visto gli ultimi agguati camorristici nel quartiere Sanità e centro storico.

La reazione del sindaco De Magistris:

È lo stesso Sindaco che dopo polemiche e accuse, affida i suoi pensieri ai social network: “A Napoli è cominciata una ribellione che porterà alla sconfitta della criminalità organizzata. Quando ho letto le affermazioni della Bindi sono saltato dalla sedia. La cultura, la storia, il teatro, l’umanità sono l’elemento costitutivo della città di Napoli, della Regione Campania e del Mezzogiorno.scampia
Altra cosa è dire che la camorra è diventata forte come le mafie perché per troppo tempo sono andate a braccetto con la politica e con centri di potere. La camorra ancora esiste in altre regioni e all’estero altrimenti non staremo qui a lottare. Ma ho sottolineato che ci sono elementi importanti, oggi la camorra non ha più rapporti con la politica dell’amministrazione comunale di Napoli.
Questo è un elemento significativo insieme alla rivoluzione culturale che si sta mettendo in campo. La politica può vivere senza le mafie, le mafie perdono ossigeno se interrompono il rapporto con la politica. Il sindaco di Napoli ha il dovere di difendere la storia millenaria della sua città. Non si può dire che la camorra è elemento costitutivo quasi genetico della città. A Napoli è iniziato un riscatto culturale, un risveglio civile, una ribellione che porterà alla sconfitta della camorra. La presidente Bindi dovrà spiegare quella frase”.

La Bindi non cambia idea:

La Bindi però dopo l’affronto del Sindaco resta sostanzialmente ferma sulle sue posizioni. “La commissione Antimafia tornerà a Napoli all’inizio dell’anno prossimo – ha detto la presidente ai giornalisti- dobbiamo dare continuità alla nostra opera. Siamo noi che dobbiamo riscattare tutti quei ragazzi, non solo quelli che sono vittime ma anche quelli che sparano”.
Annunciando l’impegno della commissione per interventi sul patto di stabilità e per potenziare gli organici investigativi. “Non servono leggi speciali e neppure l’esercito” – conclude la Bindi. Ma lo scontro non sembra essersi placato qui.

Saviano dalla parte di Rosy:

Lo stesso De Magistris, durante una conferenza stampa per l’inaugurazione dell’anno scolastico a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, non si lascia scappare commenti sulla vicenda: “Le parole della Bindi non mi sono piaciute. Non interloquisco più con lei – aggiunge – ma voglio parlare con Boldrini e Grasso e sapere se sono d’accordo con le affermazioni secondo cui l’origine di Napoli coincide con l’origine della camorra. Se così fosse– conclude – significherebbe che lo scopo della Commissione Antimafia è solo quello di gettare discredito su Napoli e i cittadini”.
Dalla parte della Bindi invece, si è schierato lo scrittore Roberto Saviano e Padre Alex Zanotelli, sacerdote comboniano del quartiere Sanità: “La presidente Bindi non ha mai parlato di Dna. Ha ragione perché non si può capire tutta la storia di Napoli senza la storia della camorra. La sua frase potrà essere percepita come un pugno nello stomaco però mi auguro che questa affermazione aiuti tutti noi a reagire”.

Pubblicato in Politica

Scritto da

Calabrese, testarda e con la passione per il giornalismo.

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