In questo articolo parliamo di:
Quelli che si indignano per il reddito di cittadinanza
Sono molti quelli che telefonano o scrivono alle radio o alle trasmissioni televisive per dire che è ora di finirla di dare denaro agli amici del divano. Quelli che si accontentano di briciole piuttosto che lavorare. Come se il lavoro crescesse sugli alberi e a coglierlo ci volesse niente.
Questi moderni Savonarola, qualunquisti e reazionari il giusto, dimenticano che un simile strumento per combattere la povertà esiste in tutti i paesi occidentali e se nel nostro ci sono delle deficienze queste sono da imputarsi al metodo e non a chi non riesce a mettere d’accordo il pranzo con la cena e con quel sussidio arriva a malapena a fine mese.
Guardare il dito e non la luna: tipico degli sciocchi
Come tutti gli sciocchi questi novelli indignati guardano il dito e non la luna. E allora piovono proposte oltre il limite della stupidità: “fategli imbiancare le scuole” oppure “fategli tenere puliti i giardini” citrullano, che se così si facesse si avrebbero come disoccupati imbianchini e giardinieri. Tanto per dire.
Che poi a cavalcare queste bischerate ci si mettano anche pretesi progressisti come il Bonaccini Stefano sta solo a dimostrare quanto l’ottusa ossessione del concentrarsi sul proprio ombelico sia trasversale. Che ci siano cose da sistemare è indubbio, che i controlli siano stati laschi è indubbio, che la documentazione richiesta sia lacunosa è indubbio, ma buttare il bambino con l’acqua sporca è da fessi.
Sussidi: ai cittadini no ma alle imprese si
Piuttosto sarebbe bello vedere analoga indignazione per l’evasione e l’elusione fiscale che molti liberi professionisti, artigiani, taxisti, commercianti, partite Iva et similia praticano con grande leggerezza ed altrettanto grave danno per il bilancio dello Stato e dunque per tutti i cittadini.
Tra i più feroci critici del reddito di cittadinanza c’è anche, come poteva mancare, il Bonomi Carlo, leader di Confindustria, che se n’è uscito con la definizione di Sussidistan (fonte: https://www.quotidiano.net/cronaca/basta-bonus-non-siamo-il-sussidistan-bonomi-accusa-il-governo-poi-la-tregua-1.5558025) dimostrando con ciò una discreta dose di perfida creatività. Dovrebbe mandare il suo curriculum a Charlie Hebdò, forse lì ha un futuro.
Dopo di che cade nella banalità e qui è poco creativo perché chiede che i sussidi non siano dati a chi vive in indigenza ma alle imprese. Che se i soldi dello Stato sono dati agli industriali allora non si tratta più di sussidi e assistenzialismo. E ha ragione Bersani quando gli risponde che: “In Italia si chiamano assistenzialismo i soldi che vanno agli altri”. Per una volta tanto sacrosanta verità bersaniana.