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Parole della politica: significato di larghe intese

Le larghe intese sono un accordo tra i maggiori partiti o schieramenti politici contrapposti per formare un governo, al fine di superare una situazione di stallo in parlamento. Questo modello è tipicamente rappresentato dalla Große Koalition tedesca, che è l’accordo di governo tra il gruppo conservatore (CDU-CSU) e quello socialdemocratico (SPD).
Con questo termine, utilizzato poi in altri paesi tra i quali anche l’Italia, si indica un accordo o una coalizione tra più partiti di diverse fazioni o ideologie. Questo tipo di intese si verifica quando i partiti politici decidono di collaborare e formare un governo di coalizione, nonostante le loro differenze, al fine di affrontare sfide o situazioni politiche particolarmente complesse.

Significato di larghe intese

Nelle situazioni in cui nessun partito ha ottenuto la maggioranza assoluta durante un’elezione, le larghe intese possono essere una soluzione per formare un governo stabile: invece di creare un governo di minoranza, i partiti possono decidere di unire le proprie forze e stabilire un accordo per governare insieme, cercando di trovare compromessi su questioni cruciali.
Le larghe intese possono essere viste come un’opportunità per garantire una maggiore rappresentatività nel governo e promuovere la stabilità politica. Tuttavia, allo stesso tempo, possono anche portare a conflitti interni tra i partiti, in quanto le diverse ideologie e posizioni possono essere difficili da conciliare. Questo termine è stato ampiamente utilizzato in Italia, dove situazioni politiche complesse e frammentate hanno spesso richiesto la formazione di governi di coalizione attraverso larghe intese tra diversi partiti politici.

Le larghe intese in Italia

Tanto per citare alcuni esempi il termine è stato utilizzato in particolare per indicare il governo tecnico guidato da Mario Monti, formato nel 2011 con il sostegno di una vasta coalizione di partiti, che includeva sia le forze politiche di centro-destra che quelle di centro-sinistra.
In passato, l’unico governo esplicitamente di larghe intese in Italia è stato quello presieduto da Enrico Letta nel 2013, composto inizialmente da PD, PDL e centristi e sostenuto in parlamento da queste forze. Tuttavia, anche altri governi si sono reggiti su una collaborazione, magari implicita, tra destra e sinistra parlamentare.
Ad esempio, il governo Monti (2011-13) era composto da tecnici ma sostenuto dallo stesso arco di forze politiche di quello di Letta. Alcune caratteristiche di questo esecutivo lo rendono in parte assimilabile anche ad un governo di unità nazionale. Inoltre, i governi Andreotti della solidarietà nazionale (1976-79), composti da democristiani, ma che si reggevano sulla collaborazione tra i due partiti che si erano combattuti nella campagna elettorale del 1976, DC e PCI, possono essere considerati governi di larghe intese (fonte: Open Polis).

Finalità delle larghe intese

Le larghe intese sono spesso considerate come una soluzione temporanea a situazioni di crisi politica, che possono essere utilizzate per superare le divisioni tra le diverse forze politiche e raggiungere un accordo su questioni urgenti. Tuttavia, possono anche essere criticati per la loro eterogeneità e per il rischio di compromessi eccessivi, che possono indebolire la capacità del governo di prendere decisioni efficaci.
In ogni caso, l’utilizzo delle larghe intese dipende dalle specifiche circostanze politiche e dalla volontà delle diverse forze politiche di cooperare tra di loro per raggiungere un obiettivo comune.

Pubblicato in Politica

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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