I settori che riceveranno aiuti
“Abbiamo una performance molto positiva nel 2021“, ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, aggiungendo che “il livello del fabbisogno è risultato molto più basso delle attese per l’andamento dell’economia e delle entrate in generale molto positivo. Siamo convinti che emergerà un saldo tendenziale inferiore all’obiettivo e noi stiamo utilizzando questo margine.”
I tributi, che aiutano a finanziare misure di varia natura, in genere rappresentano oltre il 20% delle bollette energetiche al dettaglio italiane. Saranno 5,5 i miliardi di euro che andranno a famiglie e imprese: per le prima si stima una spesa di 1,8 miliardi di euro sugli oneri di sistema, 400 milioni di sull’Iva e 2,6-2,7 miliardi sul bonus sociale.
Per quanto riguarda invece le imprese, gli altri 1,2 miliardi degli oneri di sistema sull’elettricità e sul gas, l’intervento sulle energivore, l’ultimo intervento sulle gasivore per 2,8-9 miliardi e poi 700 milioni divisi fra regioni, servizi ed enti locali. A queste cifre va poi aggiunto lo stanziamento di 1 miliardo l’anno per 8 anni diretto al settore dell’auto, tra i più in crisi dopo il Covid.
Il problema delle bollette
A tenere banco in questo inizio 2022 è stato soprattutto il tema relativo all’aumento delle bollette energetiche. L’associazione dei datori di lavoro Confindustria ha stimato che queste costeranno all’industria circa 37 miliardi di euro quest’anno rispetto ai 20 miliardi di euro del 2021. Il problema riguarderà anche, ovviamente, le famiglie, che vedranno aumenti sulle bollette da pagare.
Per ovviare al problema, che nei prossimi anni potrebbe farsi sempre più stringente, si sta pensando anche di introdurre misure di semplificazione per accelerare la costruzione di centrali rinnovabili per portare la produzione nazionale di gas a circa 5 miliardi di metri cubi dagli attuali 3,2 miliardi.