I meriti del Movimento 5 Stelle:
Chi non ricorda la vecchissima vignetta di Altan con la donna che dice: «Non mi ricordo più se veniamo prima dei disoccupati e dopo i giovani o tra il mezzogiorno e i pensionati”. Ambiente, spesa pubblica, legge elettorale, conflitto di interesse, leggi antimafia, costi della politica non sono più disegni di fumo ma sono già diventate questioni pratiche.
In questo parlamento i tentativi di mercato delle vacche o di inciucio abortiscono ancor prima che il solito D’Alema riesca a pensarli. Stanziali della politica sono costretti a neppure provare a salire sugli alti banchi delle istituzioni. Avere come presidente del Senato Pietro Grasso e della Camera Laura Boldrini è già un bel salto rispetto ai precedenti. Uno spariglio l’hanno chiamato quelli che ne capiscono di giochi di carte.
Bersani ed il Pd se vogliono sopravvivere saranno sempre più costretti a sparigliare e questo significa per loro fare altro rispetto a quanto hanno praticato fino ad ora. E tutto questo è indubbio merito del Movimento 5 Stelle. Non ci fosse stato la zuppa sarebbe stata sempre la stessa. Semplicemente viepiù irrancidita.
Ora l’abilità consiste, e questo è il riferimento al trio Malthus-Wallace-Darwin nel capire che non si può essere monocordi. Aver passato anni nei panni del grillo parlante ha pagato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche se qualcuno un po’ sordo d’orecchio non ha sentito nessun boom questo c’è stato. E per d’avvero.
Da grillo a gufo:
Avere occupato i banchi alti per “star sul collo” ai vecchi politici è stata una bella mossa. Non solo simbolica. Che poi sono i simboli a smuovere le montagne. E adesso ancor più che simbolicamente la specie grillo deve evolvere e passare allo stato di gufo. I gufi hanno un udito finissimo, caratteristica già dimostrata nel recentissimo passato, sa ruotare la testa di 270°, così vede ovunque senza sforzo, si mimetizza benissimo e si nutre di topi, altri uccelli e anche, fatto non strano, di insetti. Inoltre nel periodo marzo maggio, guarda caso, nidifica, la femmina può fare due covate da 3 a 10 uova. Che suona bene, per chi vuol capire la metafora.
Nella cultura popolare, che di solito ci azzecca, il gufo è rappresentato come portatore di saggezza ed erudizione. Nonché portatore di cultura. Ha il piccolo difetto di essere un filino permaloso. Ma questo anche il grillo. Però nessuna tradizione racconta che il grillo o il gufo abbiano deliri di onnipotenza. Che distruggersi con le proprie mani è un attimo.
By the way: insultare le donne tunisine non porta grandi vantaggi ma solo sgradevolezze. Nessun paese ha il monopolio delle peripatetiche o, come dicono in Francia, les mademoiselles che fanno dei free-lance sur le trottoir. E’ professione ampiamente distribuita e qualche volta viene esercitata anche a corte.