Manifestanti veri e frangia violenta:
Moltissimi, infatti, sono stati gli striscioni che ieri pomeriggio hanno accompagnato il corteo degli indignati: ”stiamo andando a puttane”, ”contro lo schifo imperituro”, ”meno banche più banchi, più piazza meno affari”, ”l’Italia non è un bordello”, ”no al reddito precario”, ”un altro mondo è possibile”: slogan che per buona parte racchiudono il senso più vero della protesta. Tuttavia è soprattutto la rete a raccogliere, il giorno dopo, la reale indignazione dei cittadini e a ricostruire, tramite i social network, le tappe principali del corteo.
Su Facebook si rincorrono infatti senza sosta commenti, post, fotografie e testimonianze dei manifestanti, che ricostruiscono il senso pacifico della manifestazione dissociandosi dalla frangia violenta, l’unica che, a quanto pare, è riuscita a catturare l’attenzione dell’ opinione pubblica. Moltissimi sono del resto i messaggi di condanna nei confronti dei telegiornali, colpevoli di aver dato spazio nei loro servizi soltanto alla minoranza violenta del corteo, e tante restano le domande a cui i cittadini vorrebbero trovare giustamente una risposta.
Perché l’1% dei teppisti ha oscurato il 99% degli indignati? Perché Piazza San Giovanni, che doveva ospitare una pacifica protesta contro la costruzione oligarchica della società, è diventata un luogo guerriglia urbana? (soprattutto se,come ha detto il sindaco Alemanno, si sapeva da settimane)? Perché è accaduto solo in Italia? (per la seconda volta, considerando i fatti dello scorso Dicembre)? Chi sono i black bloc che sabato pomeriggio hanno dato origine a una guerriglia urbana?
Black bloc e forze dell’ordine:
Ugualmente numerosi sono del resto i commenti di utenti convinti che i black bloc sarebbero teppisti infiltrati appositamente per distogliere l’attenzione della massa, per creare un qualunquismo fuorviante nei confronti dei manifestanti, senza i dovuti distinguo.
Tanta solidarietà è stata espressa invece nei confronti delle forze dell’ordine, anch’esse colpite dalla crisi, per aver fronteggiato con responsabilità una vera e propria battaglia. E’ stata proprio la polizia, tramite le dichiarazioni del segretario generale dell’Ugl, Walter Mazzetti, a sottolineare ”la grave sottovalutazione della manifestazione da parte del Ministro degli Interni, Maroni, poichè da tempo si sapeva che il corteo degli indignati sarebbe stato imponente e avrebbe potuto sfociare anche in violenze. I feriti registrati sono l’ennesimo tributo che le forze dell’ordine stanno pagando ai teppisti di professione. I fatti di Roma dimostrano che mentre il governo continua a tagliare i fondi e le risorse al comparto sicurezza e agli operatori, i poliziotti e gli altri appartenenti alle forze dell’ordine vengono costretti a fronteggiare violenti di tutti i tipi con mezzi e modalità operative palesemente inadeguati”.
Tutti i politici condannano apertamente la violenza che si è protratta indisturbata nel corso della manifestazione di sabato ma, quanto alle ragioni della protesta stessa, tacciono. L’indignazione dei cittadini, in questo modo, non potrà che aumentare.