In questo articolo parliamo di:
L’astensionismo:
L’opzione che spesso prevale per chi non vuole votare, per convinzione o per protesta, è quella dell’astensione ovvero il non recarsi proprio alle urne: quello dell’astensionismo è uno schieramento sempre più in crescita nel nostro paese ( Elezioni e non voto: il Movimento Astensionista ), espressione di un malcontento che certifica una chiara presa di distanza dalla politica. In sostanza, il non voto è una sorta di delegittimazione dell’elezione e della politica stessa; tramite questo il cittadino dichiara di non riconoscersi il alcuno schieramento e nemmeno nel sistema tutto. Chi opta per questa ipotesi viene annoverato tra gli astenuti e, di conseguenza, non si viene in alcun modo conteggiati e non si influisce ai fini del voto finale.
La scheda bianca:
Altra ipotesi è quella relativa alla scheda bianca: in questo modo l’elettore si reca comunque a votare, ma sceglie di non dare alcuna indicazione di voto. Le schede bianche saranno comunque valide pur non contenendo alcuna preferenza e non influendo, come ovvio, sul risultato finale; in sostanza, la scheda bianca influirà sulla percentuale dei votanti a favore della legittimità dell’elezione facendo aumentare i dati relativi all’affluenza alle urne. Tra i possibili ‘inconvenienti’ del votare scheda bianca vi è quello relativo al rischio di brogli elettorali che potrebbero avvenire qualora uno scrutatore riuscisse ad apporre una croce sulla scheda bianca al momento dello spoglio. A pensar male si fa peccato, ma viviamo in Italia.
La scheda nulla:
Vi è poi il discorso relativo alla scheda nulla: le schede nulle sono quelle che vengono compilate (volontariamente, o per sbadataggine) in maniera non conforme alle regole stabilite dal ministero dell’Interno. Può essere una decisione voluta (scarabocchiare la scheda o indicare nomi di candidati non presenti né reali) o può essere una mancanza di attenzione (spesso le indicazioni sulle procedure di voto non sono poi così chiare); fatto sta che queste schede vengono conteggiate nei voti non validi e quindi non influiscono sull’ esito finale del voto, mentre vanno naturalmente ad incrementare (come nel caso della scheda bianca) i dati relativi all’affluenza alle urne.
Rifiuto della propria scheda elettorale:
Da segnalare inoltre che la legge prevede la possibilità di rifiutarsi di ritirare la propria scheda elettorale: o meglio, come spiegato dal Ministero dell’ Interno, per questa pratica non vi è “una specifica disciplina normativa ma non può certamente ritenersi vietato”. Quindi, rifiutarsi di ritirare la propria scheda elettorale (accade sempre più spesso) è assolutamente legittimo; da segnalare che in questo caso ci si trova di fronte ad un non voto, in sostanza la medesima condizione del non recarsi a votare.
Differenze tra astensione, scheda bianca e scheda nulla:
In conclusione da un punto di vista pratico astensione, scheda bianca e scheda nulla si possono accostare poiché in tutti questi casi non si ha voce in capitolo sull’esito finale delle elezioni e sull’assegnazione finale dei seggi; se invece guardiamo la questione da una angolazione più concettuale, alcune divergenze si possono indicare.
Scheda bianca o annullamento della stessa rappresentano comunque una manifestazione di volontà: nel primo caso può essere interpretata come un non riconoscersi in alcun candidato ma voler comunque partecipare; nel caso dell’annullamento, invece, si vuole porre l’accento su un malcontento e si va a manifestare una azione di protesta. Entrambe queste opzioni implicano comunque una partecipazione e sono utili ad incrementare il numero totale dei partecipanti al voto.
Viceversa l’astensione è una forma di protesta più drastica quando non una disaffezione totale nella politica, mancanza di fiducia totale in tutti i candidati e partiti presenti, delegittimazione globale per le elezioni stesse e per chi ne uscirà vincitore. È il distacco più grande e traumatico che ci possa essere tra cittadini e governanti, ed in Italia è in continua crescita; guardando gli spettacoli indecenti che la nostra politica ci ha fornito negli ultimi anni non c’è da esserne sorpresi.