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I sussidi a pioggia per le imprese
Si inizia con un piccolo passaggio sul Sussidistan, il presidente di Confindustria puntualizza che intendeva stigmatizzare i sussidi dati a pioggia. Dimentica però che il 48% dei suddetti sussidi erogati dallo Stato sono finiti nelle tasche delle aziende. Quando glielo fanno notare glissa e passa alla riforma del fisco.
Conferma il Bonomi Carlo che gli industriali sono favorevoli ad una riforma organica del fisco, alleluja alleluja, il che, in qualche modo tradotto, significa che chi più ha più paga. Ma c’è sempre un ma che spunta e che il Bonomi Carlo cavalca: “ma l’accettazione della riforma organica passa dal metodo”.
Il presidente di Confindustria chiede che prima dell’introduzione di una tassa, per esempio la plastic tax, sia necessario considerare l’impatto che questa comporterà sull’intera filiera. Dato che un impatto sulla filiera senz’altro ci sarà cosa farà Confindustra? Non è dato sapere. Un po’ di mistero ci sta sempre bene.
La perdita del Pil di 180 miliardi
Così come racconta con semplicità come si potrà rimediare alla drammatica perdita del famoso Pil, circa 180 miliardi: potrà essere tamponata dagli investimenti. Geniale. Quali e da chi? Ma va da sé investimenti pubblici molto forti e investimenti privati un po’ meno forti. Ça sans dire.
Ma non è così che cresce il debito pubblico? Transeat, non si può stare a guardare il capello. Altra domanda: “Quando cadrà il blocco sui licenziamenti che succederà?” Con qualche titubanza il Bonomi Carlo ammette che si espellerà (interessante la scelta del verbo) chi non sarà funzionale ma si procederà all’assunzione di forze nuove. Alzi la mano chi ci crede.
Poi, a parziale correzione, aggiunge: “bisogna garantire l’occupabilità delle persone perché il posto di lavoro non esiste più” . Bello, bellissimo, quasi socialista, in altre parole: tortuosamente detto, garantiamo a ogni lavoratore un posto di lavoro. Meraviglioso, il Landini Maurizio non avrebbe saputo dire meglio.
Più soldi ai lavoratori? Già sentito
A questo punto lanciato nella sua versione socialista o quasi comunista, il presidente di Confindustria cala il suo asso di denari: “bisogna dare più soldi ai lavoratori”. Accidenti, rivoluzione copernicana. Ma ci scappa il solito ma: “considerando la sostenibilità aziendale”.
Come dire che sì l’intenzione ci sarebbe, forse-magari-un-po’. Ma se non c’è trippa per gatti, non c’è trippa neanche per i lavoratori. Beh fin lì ci può arrivare anche il Cipputi con il suo amico il Bundazzi. Magari il Bonomi Carlo, come alternativa a Confindustria potrebbe cimentarsi nei fumetti.