In questo articolo parliamo di:
Renzi e Giachetti:
Matteo Renzi insiste pervicacemente a fare la Parte di Matteo Renzi. Ormai avrebbe dovuto venire a noia anche a lui. Sempre gli stessi discorsi sempre la stessa annuncite seguita dalla solita ritrattite. Questa volta ha ritrattato sul reato di clandestinità.
Ha ammesso che è un reato fesso, come avevano già detto magistrati e forze di polizia, ma non ha varato il provvedimento perché «gli italiani non avrebbero capito, dato il tasso di insicurezza percepita.» Che se voleva dire che gli italici son fessi poteva essere più spiccio.
Roberto Giachetti, ex radicale, da un tocco in parlamento con il Pd si candiderà alle primarie del Pd per la carica di sindaco di Roma. Al momento è l’unico candidato. Alla domanda se si dimetterà da parlamentare ha risposto che lo farà se eletto. Cioè si lancia con il paracadute. Non c’è novità.
Coppie omosessuali e diritti:
Ogni volta che si parla di diritti omosessuali rispuntano i cattodem. Nel Pd ce n’è una caterva che sono progressiste sì, ma poi neanche tanto. Nessuna novità. Renzi ha lasciato libertà di coscienza alle sue truppe. Questa volta non ha chiesto lealtà. Quando c’è aria grama sull’esito dei voti diventa democratico.
Nella compagnia di giro per la famiglia etero non poteva mancare monsignor Bagnasco che non ha perso l’occasione di dire che il Parlamento perde tempo a discutere di queste cose quando c’è da risolvere il problema del lavoro. Giusto. Non ha accennato all’evasione fiscale e alle tasse non pagate da Vaticano spa. Dimenticanza solita.
Papa Francesco è andato tra l’abbraccio di un bambino e l’altro ha fatto una scappata in Sinagoga. Anche lì baci und abbracci. C’è andato con la sua Ford, chissà dove ha parcheggiato? Comunque mai che ebrei e mussulmani entrino in San Pietro che sarebbe carino vederli li dentro. Ma sarebbe una novità.
Grillo e Maria Elena Boschi:
Anche Grillo continua a fare Grillo e si va di espulsioni. Prima o poi qualcuna gli spiegherà che selezionare è meglio di espellere. Ma sarà una novità. Nel giro delle banche è rispuntato il nome di Flavio Carboni che ha un sacco di amici che si adoperano a presentarlo ma nessuno di quelli che ha (o avrebbe) incontrato si ricorda di lui.
Come collaterale: tutti a dire che la ministra Maria Elena Boschi ha raccomandato il padre, a nessuno che venga il sospetto che lei sia lì proprio in virtù del padre e del fratello. Che sia la solita storia del dito e della luna?
Berlusconi, chi era costui?, è ancora in circolo, «per obbligo di servizio» e aggiunge che con lui si raggiunge il 40%. L’ha sempre detto ma non è mai successo.
David Bowie e Checco Zalone:
È morto David Bowie e tutti sono diventati Bowie. Anche Giuseppe Sala, aspirante sindaco di Milano, che vorrebbe una città alla Bowie. È evidente che non sa quel che dice. Rientra nella norma. Che sia stato di centro destra fino all’altro ieri e ora si professi di sinistra non è una novità: «todo modo para buscar» diceva qualcuno. E la frase non ha bisogno di traduzione.
Checco Zalone ha sbancato il botteghino e le analisi socio-demenziali si sprecano. Come sempre. Insomma le parti in commedia sono assegnate, gli attori gli stessi e la trama quella di sempre (niente di nuovo sotto il sole) e il finale scontato. A meno che …