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Misteri di Cronaca Nera

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Persone scomparse in Italia: numeri e leggi attuali

Quello delle persone scomparse è un problema piuttosto presente nel nostro paese cui, probabilmente, non sempre viene data giusta rilevanza; quando si parla di persone scomparse ci si riferisce a quelle persone che si sono allontanate in modo permanente dal proprio domicilio e che non  sono state più rintracciate.
Ogni anno in Italia sono migliaia le persone di ogni età che vengono risucchiate in un buco nero e delle quali non si riesce ad avere più notizie; prendendo a riferimento il periodo che va dal 1974 al 2013 (dati fermi a giugno) le persone scomparse in Italia ed ancora da rintracciare risultano essere 27mila, 226 all’anno. Di cui 15.385 maggiorenni e 11.615 minorenni. Le donne sono 8.829, gli uomini 18.171.

Legge sulle persone scomparse

Non soltanto i casi di cronaca nera più eclatanti e mediaticamente più presenti, come quelli di Denise Pipitone, Emanuela Orlandi, Angela Celentano  o Davide Cervia; ma una vera e propria galassia di mistero su cui è difficile fare luce.
Numeri, quelli forniti, che estrapolati così potrebbero anche non avere troppo significato ma che diventano importanti se rapportati ai precedenti; al 31 dicembre2011 il totale degli scomparsi era di 26.081 ed al 31 dicembre 2011 24.912. Quindi il fenomeno delle persone scomparse è cresciuto negli ultimi due anni.
Da circa 1 anno, era il 29 novembre 2012, è entrata in vigore la legge n. 203 in materia di persone scomparse, “Disposizioni per la ricerca delle persone scomparse”, che stabilisce una sorta di dovere civico di ogni cittadino per tentare di circoscrivere questo fenomeno: nella normativa si legge infatti che “chiunque viene a  conoscenza dell’allontanamento di  una persona dalla propria abitazione o dal luogo di temporanea dimora e, per le circostanze in cui è avvenuto il  fatto, ritiene che  dalla scomparsa possa derivare un pericolo per la vita o per  l’incolumità personale della stessa, può  denunciare  il  fatto alle  forze di polizia o alla polizia locale”.

L’elenco dei cadaveri non riconosciuti

Un passo in più rispetto a quanto accadeva prima dell’introduzione di questa normativa, quando cioè per sporgere denuncia era necessario aver ricevuto notizia di un reato perseguibile d’ufficio. In virtù di questa legge l’ufficio di polizia che riceve la denuncia promuove (ferma restando la competenza dell’autorità giudiziaria) l’immediato avvio delle ricerche con il coinvolgimento diretto del Commissario Straordinario per le Persone Scomparse. Che è l’autorità preposta a gestire e monitorare il fenomeno in questione.
Il Commissario Straordinario per le Persone Scomparse è stato istituito con decreto del Ministro dell´Interno e la sua attività è finalizzata a favorire il confronto tra le informazioni che si hanno sulla persona scomparsa e quelle sui cadaveri non riconosciuti a livello territoriale.
Sul sito del Ministero dell’Interno è presenta un elenco dei cadaveri non riconosciuti con le informazioni peculiari più significative per l’identificazione, quali ad esempio segni fisiognomici particolari, effetti personali ed indumenti rinvenuti sul cadavere, circostanze del rinvenimento dei corpi, luogo del ritrovamento, età orientativa (quando possibile stabilirla) ecc…

Rintracciare una persona scomparsa: come fare

Tornando all’iter che si segue per tentare di rintracciare una persona scomparsa ed alle novità introdotte dalla legge del 2012, l’ufficio di polizia che riceve la denuncia è tenuto a darne pronta comunicazione al prefetto competente; il quale dopo aver contattato i familiari valuta se sia opportuno o meno il coinvolgimento di organi di informazione e strutture televisive e radiofoniche specializzate nella ricerca di informazioni sulle persone scomparse (è il caso ad esempio della nota trasmissione ‘Chi l’ha visto?’).
Le ricerche sulla persona scomparsa si concentrano immediatamente nella zona dove è stata avvistata l’ultima volta o nel luogo dove era diretta; se lo scomparso portava con sé un telefono cellulare vengono immediatamente acquisiti i tabulati del traffico roaming (ovvero relativi anche alla fase stand-by del telefono).
Da segnalare che, come specificato anche sul sito del Ministero dell’Interno, a livello territoriale sono sempre più numerose le iniziative di ricerca promosse da soggetti pubblici e privati, così come esistono associazioni di supporto anche per i familiari. In Italia è attiva ormai da anni l’associazione Penelope che si occupa di sensibilizzazione sulla tematica e di assistenza alle famiglie che hanno vissuto l’ esperienza dell’allontanamento di un proprio congiunto.

Pubblicato in Misteri di Cronaca Nera

Scritto da

Giornalista di inchiesta, blogger e rivoluzionario

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