Scomparsa di Michele Radicchi:
Di Michele Radicchi tuttavia, non sembra esservi traccia al punto che i familiari sporgono denuncia di scomparsa alla Questura di Firenze e si rivolgono alla trasmissione ‘Chi l’ha visto’ per avere supporto; le ricerche si svolgono in Emilia Romagna (il ragazzo è originario di Cesena) ed in Toscana. Nel tempo si susseguono segnalazioni di avvistamenti ma nessuna alla fine risulterà attendibile.
L’unico indizio, alquanto bizzarro, viene scoperto il giorno stesso della scomparsa di Michele da una donna che cammina nei pressi dell’Università di Pisa; è il diploma di laurea dello stesso Michele Radicchi, strappato in più parti ed abbandonato sui gradini del rettorato. Il fatto che si tratti della laurea originale (che solitamente viene incorniciata e conservata) e non di un duplicato fa insospettire la donna e la spinge a recarsi dalle forze dell’ordine. Ma di Michele non vi è ancora traccia.
C’è un altro passaggio piuttosto bizzarro all’interno della sua vita; secondo le ricostruzioni degli inquirenti infatti, il ragazzo sarebbe seguace di una fantomatica religione diffusasi in internet che prende il nome di ‘Pastafarianesimo’. Una religione creata da Bobby Henderson che afferma di credere in un creatore sovrannaturale molto simile a degli spaghetti con le polpette.
Ad un anno quasi dalla sua scomparsa emerge un altro passaggio che potrebbe non avere direttamente a che fare con la scomparsa di Michele Radicchi, ma che può comunque fornire alcune indicazioni sul mistero. Michele come detto, era stato vicino al Coordinamento etico nazionale Caregivers per la tutela dei diritti dei disabili e dei familiari che li assistono, il cui presidente è Gianfranco Mannini, candidato al parlamento con il Movimento 5 Stelle nelle scorse elezioni.
La clinica psichiatrica:
Secondo il Coordinamento, Michele avrebbe focalizzato, in passato, la propria attenzione su alcuni aspetti delicati relativi al trattamento psichiatrico subìto dai pazienti di una clinica psichiatrica pisana; trovatovisi all’interno per un periodo di degenza, Michele Radicchi, in base alle ricostruzioni del presidente del Coordinamento etico nazionale Caregivers Gianfranco Mannini, osservò con molta attenzione quanto accadeva all’interno della clinica stessa ad alcuni pazienti.
Una volta dimesso, Michele decise di presentare una denuncia piuttosto dettagliata alla Procura di Pisa riportando episodi di gravi maltrattamenti e violazioni da parte del personale sanitario ai danni dei pazienti cui avrebbe assistito di persona. In occasione di una conferenza con tema “la legalità violata”, organizzata a Pisa l’8 novembre 2008 e cui partecipano il vice presidente della regione Toscana ed alcuni magistrati, Michele denuncia la grave condizione cui sarebbero sottoposti i pazienti della clinica psichiatrica in base a quello che lui aveva visto nel periodo di degenza.
Una denuncia non da poco la sua, e che sicuramente richiede una buona dose di coraggio: a distanza di mesi da quell’episodio è lo stesso Coordinamento etico nazionale Caregivers a ricordare quell’ episodio affermando di voler sapere dalla Procura di Pisa che fine abbia fatto la denuncia sporta da Michele.
Il presidente del Coordinamento Gianfranco Mannini, esponente del Movimento 5 Stelle, ha ricordato come Michele Radicchi nel 2011 non aveva esitato a dare testimonianza, nell’ambito del processo sui presunti maltrattamenti ai danni dei pazienti, di quello che aveva visto con i propri occhi all’interno della clinica psichiatrica; testimonianza che poi si era rivelata fondamentale per l’esito del processo.
Intanto a distanza di un anno di Michele Radicchi non si hanno ancora notizie e sembra essere sparito senza aver lasciato traccia; la sua storia è sempre più avvolta nel mistero e, a parte ipotesi più o meno veritiere, di certezze i familiari ne hanno avute davvero poche.