“Te l’ho già detto che eri un impiccio, vero? Sì, lo so, te l’ho già detto ma mi fa bene ripetertelo e mi piace anche e te lo ripeterò ancora per tutte quelle volte che, in questi cinquantasei anni, avrei voluto urlartelo addosso ma poi non l’ho fatto. Eri un impiccio. Eri un impiccio. Eri un impiccio. Un impiccio che mi ha rovinato la vita.”
Così Maria Luisa Molo, Isa per i famigliari, si rivolge alla figlia che si trova in ospedale in stato di coma. Isa Molo ritiene che la figlia, Ella Rizzi, le abbia rubato la giovinezza e tutto quanto lei si aspettava dalla vita. Donna ambiziosa e vanesia, disposta a tutto pur di evadere dal paese del sud in cui era nata, accetta di sposare un uomo di quindici anni più vecchio che le prospetta le bellezze e le opportunità della Milano del secondo dopoguerra.
Ma accade l’imprevisto: rimane incinta durante il viaggio di nozze. La nuova condizione di madre a soli 24 anni fa saltare tutti i sui piani e scombussola la sua vita. A nulla serviranno i suoi primitivi ed ingenui tentativi di impedire la nascita della figlia. Dal momento del parto Maria Luisa ingaggia contro la figlia una terribile lotta sotterranea, silenziosa e inconfessata fatta di soprusi e vessazioni psicologiche che durerà per tutta la vita. La figlia mai si rese consciamente conto di tanto odio fino al giorno della confessione della madre. Fu una bambina intrepida e vinse anche questa ultima battaglia. La storia è raccontata con la tecnica del flash-back e commentata da due voci fuori campo: il medico che l’ha udita in presa diretta ed un suo collega cui la riporta.
Mia madre mi ha abortita quando avevo 56 anni – di Giorgio Mameli
Prezzo: 12 euro
Pagine: 190
Formato: 14 x 21
Autore:
Giorgio Mameli: sardo nato a Milano, e non riesce a farsene una ragione. Vive nelle Orobie perché lì tira il vento e gli pare di stare sul Bastione di San Remy. Ha vissuto tre vite in una. Due già consumate e la terza è in corso. Nella prima sognava la rivoluzione, ma non si è presentata, nella seconda l’efficienza, ma anche questa ha dato forfait adesso cammina sui sentieri del fantastico e della scrittura.
Sotto pseudonimo collabora con alcuni quotidiani web, gestisce un blog satirico che è stato trasportato su settimanale in due web radio. Una grande passione per l’equitazione, la letteratura e la filosofia (ma solo quando la capisce).