Online dal 2009 - I primi a portare la cronaca sul web

La figura dell’OSS: cos’è e come si diventa

OSS

L’operatore socio sanitario, conosciuto con l’acronimo OSS, è una figura professionale fondamentale nel panorama della sanità e dell’assistenza sociale in Italia. Con un ruolo che integra competenze sanitarie e sociali, l’OSS si occupa di assistere persone in difficoltà, contribuendo al benessere e alla qualità della vita dei pazienti, ma anche facilitare la quotidianità dei caregiver.

Ma cosa fa esattamente un OSS, dove opera e in che modo si può intraprendere questa professione?

Di seguito una guida completa per diventare operatore socio sanitario, le sue mansioni e la formazione necessaria.

Cos’è un OSS?

Come detto in precedenza l’operatore socio sanitario è un professionista che lavora a stretto contatto con malati, anziani e persone con disabilità. La sua funzione principale è quella di supportare le attività quotidiane dei pazienti, facilitando la loro autonomia e migliorando la qualità della vita, ma anche di aiutare il personale medico e infermieristico nella gestione dei pazienti all’interno delle strutture ospedaliere, nelle case di riposo e nei centri di riabilitazione, mettendo a disposizione i propri servizi anche per l’assistenza domiciliare.

Le principali mansioni dell’OSS sono relative all’assistenza nelle attività quotidiane, come igiene personale e alimentazione, ma anche al monitoraggio delle condizioni di salute dei pazienti e al supporto emotivo e sociale.

Come detto, un altro compito fondamentale riguarda la collaborazione con altri professionisti della salute, come infermieri e medici, non potendo però intervenire per attività strettamente sanitarie, come ad esempio fare punture, cambiare dispostivi medici (flebo, cateteri, etc.), o somministrare medicinali previsti da piani terapeutici.

Le competenze e qualità richieste all’OSS

Per svolgere efficacemente il lavoro di OSS, è fondamentale possedere una serie di competenze e qualità personali.

In primis, l’operatore socio sanitario deve avere competenze sanitarie di base su anatomia, fisiologia e patologie, per comprendere le esigenze dei pazienti e sottoporle a dottori e infermieri. Altro aspetto fondamentale riguarda anche le capacità relazionali, sapendo comunicare efficacemente con pazienti e famiglie, mostrando empatia e sensibilità.

Il problem solving è essenziale per essere in grado di affrontare e risolvere situazioni difficili, sapendo gestire emergenze o imprevisti e, parallelamente deve saper collaborare e lavorare in team con altri professionisti, così da garantire un’assistenza integrata e completa.

Proprio per i suoi compiti, l’OSS deve anche saper gestire le proprie emozioni, trovandosi spesso a che fare con pazienti e contesti complicati, dimostrando pazienza e tolleranza.

Infine, questi professionisti devono essere flessibili, dovendosi adattare a diverse situazioni e orari, considerando che il lavoro può richiedere turni notturni e festivi.

Come diventare OSS

Per intraprendere il percorso formativo per diventare OSS, è necessario soddisfare alcuni requisiti di accesso. Generalmente, è richiesta una qualifica di scuola secondaria di secondo grado (diploma di maturità). In alcuni casi, è possibile accedere anche con un diploma di scuola media inferiore, ma è necessario completare un corso di formazione specifico.

Il corso di formazione per OSS ha una durata variabile, solitamente compresa tra 1000 e 1200 ore, e comprende sia lezioni teoriche che pratiche.

I principali argomenti trattati includono elementi di anatomia e fisiologia e tecniche di assistenza e igiene personale. Inoltre, nei corsi si approfondisce anche la legislazione e le normative in ambito sanitario e sociale, e si consolidano le competenze in materia di psicologia e comunicazione, nonché di etica professionale.

Alla fine del corso, gli studenti devono superare un esame finale per ottenere il diploma di OSS.

Un aspetto fondamentale della formazione è ovviamente il tirocinio, che permette ai partecipanti di acquisire esperienza sul campo in strutture sanitarie o sociali. Durante lo stage, gli aspiranti OSS possono mettere in pratica le competenze acquisite, lavorando sotto la supervisione di professionisti esperti.

Una volta ottenuto il diploma, gli operatori hanno buone prospettive occupazionali, data la crescente domanda di assistenza sanitaria e sociale, soprattutto in un contesto di invecchiamento della popolazione come quello italiana e le costanti carenze di personale all’interno degli ospedali, potendo snellire i compiti degli infermieri che, in questo modo, possono dedicarsi ad attività più strettamente legate all’ambito sanitario, evitando i ripetuti episodi di burn out lavorativo, tipico di questo settore.

 

Matteo Di Medio

Giornalista - Content Manager presso Linking Agency; Caporedattore e Autore presso Giocopulito.it e Influentpeople.it

Leggi anche