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Parole in diretta. La radio secondo Vittorio Zucconi

La radio si racconta in diretta e si propone da palcoscenico con un giornalista d’eccezione Vittorio Zucconi. Direttore di Repubblica.it e di Radio Capital per la quale cura “Tg Zero”, Zucconi deve la sua fama ai numerosi reportage e agli articoli scritti da corrispondente a Washington per Repubblica.
Figlio del giornalista modenese Guglielmo Zucconi è stato anche inviato in Belgio, Russia, Francia, Giappone, Israele, Filippine, Arabia Saudita e Messico per i maggiori quotidiani italiani. Il tempo che gli resta, lo dedica alla sua rubrica su “D – La Repubblica delle Donne”.
Nel 2009 viene nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Autore di quattordici libri e di tre testi di lettura per le scuole, insegna storia del giornalismo presso il Middlebury College nel Vermont.
Abbiamo incontrato il giornalista a Napoli, durante la diretta radiofonica alla Repubbliche delle Idee, accompagnato da Mery Cacciola e Edoardo Buffoni, già spalla del giornalista nel famoso format “Tg Zero”.

Zucconi, il giornalismo e la radio:

Direttore di Radio Capital.it e La Repubblica.it. Quali le maggiori soddisfazioni?
“Quelle che verranno domani. Questo è un lavoro che si costruisce giorno dopo giorno, che cambia e ti sorprende. La soddisfazione più grande è quella di avere un dialogo con chi ti ascolta, cosa che nella stampa tradizionale non succede. E’ un po’ come sapere che sei su un aereo meraviglioso che vola bene ma non sai dove andrà e nemmeno chi è il pilota.”
Vivendo in America, quali differenze ha riscontrato tra il nostro modo di fare informazione e quello statunitense?
“Per cominciare l’aspetto tecnico. In America, ho il Wi-fi che va almeno dieci volte più veloce di quello che ho qui, senza spendere di più di quello che pago in Italia. Quando devo mandare un video dall’America all’Italia impiego quaranta secondi, quando lo faccio dalla redazione romana verso l’America ci vogliono cinque minuti. Naturalmente il mezzo cambia il messaggio. Tutto diventa più complicato, difficile, farraginoso e questo limita il più possibile l’uso di questi mezzi.”
La radio, come mezzo di diffusione delle informazioni ha una marcia in più rispetto alla televisione o al web?
“Come gli altri mezzi di informazione è stata superata dalla rete, le persone si informano su internet grazie all’istantaneità delle notizie, ai link animati e ai social network . La radio possiede un elemento indispensabile, a differenza degli altri mezzi di comunicazione, l’intimità: cioè il rapporto cha ha con il suono, con la voce, la musica che esce dallo stereo dell’auto di casa. Crea un rapporto personale; ciascuno di noi ascolta la radio, la gode o la odia da solo. Mentre con la televisione manca questo rapporto. C’è sempre la sensazione di essere parte di qualcosa che non ti appartiene, che in un certo senso ti è estraneo.”

Pubblicato in Interviste

Scritto da

Calabrese, testarda e con la passione per il giornalismo.

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