Seguici su:

Interviste

Letto 6329 Volte
Condividi

Ti prescrivo un libro: guarire con la Biblioterapia

Si parla sempre più spesso di biblioterapia, termine che indica l’importanza della lettura come strumento di crescita personale, di conoscenza di sé, tanto da essere usata a scopo terapeutico. Come altre terapie artistiche pensiamo alla danza, alla musica o alla Teatroterapia, ha origini molto antiche, fa parte infatti della dietetica, ovvero lo studio della dinamica delle passioni che fa leva sulla molla aristotelica della catarsi (purificazione).
Per comprendere meglio di cosa si tratta e come funziona, abbiamo ascoltato il parere della Dottoressa Rosa Mininno, responsabile di questo progetto terapeutico e del sito biblioterapia.it.
Dottoressa Mininno, lei è stata la prima a portare in Italia questo metodo terapeutico nonchè la fondatrice del sito www.biblioterapia.it. Cos’ è  la biblioterapia? E quali sono le tecniche e i luoghi in cui è utilizzata?

“La Biblioterapia, la lettura di libri scelti nei percorsi terapeutici e di autoaiuto, ha due accezioni: una si riferisce  alla psicoterapia, ossia l’adozione della lettura di libri scelti (saggi, romanzi, racconti, teatro, poesia, letteratura internazionale), che  aiuta la persona nell’elaborazione di contenuti cognitivi ed emotivi nel percorso terapeutico e nello sviluppo di risorse ed abilità empatiche, è una tecnica integrata in psicoterapia.”

Significato di Biblioterapia:

La seconda accezione della parola Biblioterapia?
“L’altra accezione si riferisce ai percorsi di autoaiuto, di crescita, educazione e di formazione psicologica del singolo e dei gruppi. Questa seconda accezione promuove nel tessuto sociale sinergie e strategie operative efficaci attraverso la partecipazione, la collaborazione e l’integrazione di soggetti diversi, pubblici e privati, singoli e gruppi con l’obiettivo comune di promuovere la Cultura e la Salute.”
Come possiamo collocare la Biblioterapia in questo concetto di salute?
“Il concetto di Salute, enunciato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, è un concetto complesso: la salute è un equilibrio tra gli aspetti fisico, psicologico e sociale. Non si tratta, dunque, di semplice assenza di una qualsiasi patologia fisica o psichica. La Biblioterapia si colloca nell’ambito del concetto di Salute. La Biblioterapia può essere diretta a tutti: bambini, adolescenti, adulti e anziani e le sue applicazioni in diversi contesti possono essere molto interessanti.”
Come nasce la Biblioterapia e quali sono i suoi ambiti di applicazione?

“La Biblioterapia nasce nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti agli inizi del ‘900; in questi paesi è molto diffusa e numerosi sono gli studi, condotti con gruppi di controllo, che ne attestano la validità in particolare riguardo i disturbi d’ansia e depressivi di lieve e media entità. Ma le applicazioni nei disturbi del comportamento alimentare, nei disturbi di personalità e in altri disagi psichici anche correlati a patologie severe come quelle psichiatriche e oncologiche, in ambito ospedaliero e residenziale possono essere positive non solo per gli utenti, ma anche per gli operatori coinvolti nei laboratori di Biblioterapia. La Biblioterapia fa parte degli home works, dei ‘compiti a casa’ che gli psicoterapeuti adottano e prescrivono ai loro pazienti come strumento di crescita cognitiva e socio-affettiva nel trattamento psicoterapeutico.”

In che modo leggere un libro aiuta la salute:

In che modo la lettura di un libro può essere utile alla salute?
“La lettura di un libro stimola la riflessione, la conoscenza , l’approfondimento e lo sviluppo di contenuti emersi in terapia e il confronto. Il libro stesso diventa ‘un altro luogo’, come osservano alcuni autori, condiviso da terapeuta e paziente, comunque parte di un programma terapeutico. L’obiettivo condiviso è lo sviluppo dell’empowerment del paziente, lo sviluppo di risorse e il potenziamento delle life skills, ossia delle capacità di adattamento, diBiblioterapia coping, l’autoefficacia, l’autostima, l’assertività, il problem solving, la comunicazione efficace. Ma la Biblioterapia si riferisce anche all’autocura, all’autoaiuto e allora un buon libro di autoaiuto, scritto da professionisti o da chi ha vissuto il problema  è un utile supporto. Anche un  romanzo può essere stimolante.”In che modo un romanzo può essere di aiuto per la salute?
“Nei suoi personaggi ci si può immedesimare e nella storia si possono ritrovare analogie e richiami alla propria storia personale, che evocano emozioni e riflessioni. Nella psicoeducazione la Biblioterapia può validamente essere indirizzata non solo alle persone sofferenti, ma anche ai loro familiari, con risultati molto interessanti, con l’obiettivo di costruire un clima terapeutico che favorisce la partecipazione, l’alleanza terapeutica, la conoscenza del problema, lo sviluppo di risorse e la capacità di gestione del disagio psicologico.”
Come si sceglie o si prescrive un libro?  E lo psicologo/terapeuta quale ruolo assume?

“Nessuna variazione nel ruolo dello psicologo,dello psicoterapeuta. La Biblioterapia è una tecnica integrata. Il paziente legge, riflette sugli eventi della sua vita, elabora emozioni e pensieri, acquisisce conoscenze ed abilità, elabora il cambiamento di comportamenti e vissuti di sofferenza e disagio. Prescrivere un libro in psicoterapia aiuta la persona sofferente a riflettere su di sé, a confrontarsi, a potenziare le sue capacità cognitive ed emotive sviluppando risorse ed abilità empatiche, acquisendo conoscenze e ed elaborando strategie di gestione del disagio psicologico adeguate ed efficaci. Lo psicoterapeuta che utilizza la biblioterapia prescrive libri tematici correlati al disturbo psichico presentato dal paziente, ma può utilizzare anche libri di narrativa, poesia, teatro, autobiografie, diari.”

Tipologie di libri che aiutano a guarire:

Quali sono le caratteristiche che deve avere un libro per essere particolarmente adatto ad essere ‘prescritto’?
“I saggi utilizzati nella Biblioterapia devono essere correttamente basati su informazioni scientifiche e scritti in modo chiaro e semplice. La semplicità non è sinonimo di banalità. Accessibilità dell’informazione, chiarezza espositiva e contenutistica, onestà intellettuale fanno di un libro un buon libro, adatto per la biblioterapia. Anche libri-testimonianza possono essere molto utili. Si tratta di libri scritti da persone che hanno raccontato la loro sofferenza e il loro percorso di crescita e di guarigione in un libro. Occorre invece diffidare di quei libri che promettono facili e miracolose guarigioni, felicità e risoluzione dei propri problemi in 24 ore. Questi non aiutano nessuno.”
Consiglierebbe il ricorso alla Biblioterapia anche nelle scuole medie superiori, visti i problemi di bullismo e di ribellione dei ragazzi che spesso nascono all’interno della famiglia?

“Sì. Il bullismo è un comportamento antisociale che, come si rileva da numerosi studi compiuti in ambito internazionale, può presentarsi precocemente ebiblioterapia1 coinvolgere anche bambini in tenera età, oltre che ragazzi e adolescenti. La Biblioterapia può essere efficacemente utilizzata. In un percorso sul bullismo adotterei il saggio ‘L’amicizia’ di Cicerone, il romanzo ‘L’estate è già finita’ di Massimiliano Varrese e Francesco Severino e il saggio ‘Mi vado bene?’ di Michele Giannantonio.”
In che modo la lettura di questi libri che ci ha indicato aiutano la salute?
“I programmi di intervento ai vari livelli (individuale, gruppale, scolastico, familiare, sociale) devono valorizzare, potenziare e promuovere conoscenze, competenze e abilità personali dei ragazzi e questi tre libri, ad esempio, affrontano diversi aspetti delle relazioni con se stessi e gli altri sul  tema dell’amicizia, sulla sofferenza, sulla esplorazione della vita soprattutto durante l’adolescenza, come nel romanzo L’estate è già finita, con riferimento all’immagine di se stessi e delle proprie capacità comunicative ed espressive.”
Un libro può davvero curare ed entrare nel profondo dell’anima di chi lo legge?

“E’ sempre la persona a promuovere il proprio benessere con l’adozione di  stili di vita, di pensiero, scelte e  comportamenti  socio-affettivo positivi . Un libro può aprire la mente, il cuore, l’anima delle persone ed aiutarle a cambiare una situazione di disagio. Un buon libro è uno  strumento di  conoscenza, crescita cognitiva, affettiva e sociale nel viaggio di tutta la vita. Lo stesso libro può essere letto e riletto in momenti diversi, a distanza di anni e sorprenderci sempre aprendo nuovi spazi e paesaggi dentro di noi.”

Pubblicato in Interviste

Scritto da

Calabrese, testarda e con la passione per il giornalismo.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento

Seguici su: