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Terza edizione della “Campagna Alzheimer”

La battaglia contro l’Alzheimer torna nelle piazze italiane nella giornata del 17 aprile; la terza Giornata Anap contro la sindrome neurodegenerativa vedrà il ritorno dei gazebo informativi contro l’Alzheimer, malattia che nel nostro Paese colpisce circa 450 mila persone. Ad allestirli saranno i gruppi territoriali dell’Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap) e dell’Associazione nazionale comunità sociali e sportive (Ancos) di Confartigianato Persone che daranno così vita alla terza campagna “Senza ricordi non hai futuro, non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani”.
Nelle principali piazze italiane si potranno compilare i mental test predittivi dell’insorgenza della malattia (con domande sulle abitudini nutrizionali, sugli aspetti sociali e psicologici del soggetto), ma anche ricevere informazioni sulle forme di assistenza a chi ne è affetto o sui comportamenti più efficaci per prevenirla. Abbiamo intervistato  il Presidente dell’ANAP Confartigianato Persone, Enzo Ciccarelli.

La Campagna Alzheimer:

Che cos’è la “Campagna Alzheimer” e come sarà strutturata?
“Il sempre crescente numero di anziani non autosufficienti a causa di disturbi cognitivi ci ha convinti a sostenere, supportare ed accompagnare chi quotidianamente affronta queste problematiche, in prima persona o indirettamente. Forti di questa convinzione, grazie alla collaborazione del Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento dell’Università Sapienza di Roma, abbiamo dato vita ad un percorso, ad una campagna di sensibilizzazione, informazione e ricerca sul morbo di Alzheimer. Il momento di massima visibilità di questa campagna è la “Giornata nazionale per la predizione dell’Alzheimer”, organizzata grazie all’impegno delle Associazioni territoriali di Confartigianato.”
Come avviene questa giornata?
“Ogni anno, allestiamo nelle principali piazze italiane dei gazebo informativi, dove gli operatori dell’Anap Confartigianato Persone, con il supporto dei medici geriatri della FIMeG attivi sul territorio, i volontari della Croce Rossa Italiana e delle principali realtà associative locali creano un punto di contatto diretto su quella che, a tutti gli effetti, è una delle più devastanti malattie degenerative della terza età. Gli operatori presenti nei gazebo, inoltre, offrono l’opportunità ai cittadini di compilare due test predittivi sulla possibile insorgenza del morbo.”
Cosa fate con questi test?
“I questionari, una volta compilati, vengono inviati al Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento della Sapienza del prof. Vincenzo Marigliano per essere analizzati. Nel caso in cui dovesse essere riscontrato un qualche possibile rischio d’insorgenza, il cittadino verrà indirizzato verso un medico geriatra per una visita specialistica e per i necessari approfondimenti”.

Morbo di Alzheimer e test predittivi:

Questa è la terza edizione della Giornata Alzheimer, come sono andate le due precedenti?
“Non possiamo che definirci soddisfatti. I risultati raggiunti hanno superato le previsioni: il primo anno siamo stati presenti in 70 piazze, coinvolgendo migliaia di persone e raccogliendo qualche decina di migliaia di questionari. Di questi, però, soltanto 1200 erano compilati in maniera completa e corretta per essere studiati dai ricercatori della Sapienza.”
Quale è stata la risposta a questi test?
“Nel 2009, in occasione della seconda edizione della manifestazione, siamo scesi in 110 piazze e con lo stesso metodo abbiamo raccolto e analizzato quasi 2mila test. In vista della terza edizione, fissata per sabato 17 aprile, le piazze previste sono più di 120, sperando di ampliare notevolmente il numero di questionari predittivi raccolti nei gazebo. A questi, in ogni caso, si aggiungeranno i quasi 250mila test che l’Anap Confartigianato Persone ha inviato nei giorni scorsi a tutti i propri associati. Ad oggi, sono già tanti gli associati che hanno compilato e restituito i questionari spediti, con grande soddisfazione di noi organizzatori e dei ricercatori dell’Università.
Cosa si sa oggi di questo male? Sono molti i cittadini colpiti?
“I fenomeni sempre più diffusi e radicati di invecchiamento della popolazione, in Italia come nella maggior parte dei Paesi occidentali, producono una serie di effetti sulla società, sui mercati e sui servizi, che cambiano e si adeguano ad esigenze sempre nuove. Fra quelli inevitabili rientra l’incremento dei casi di demenza senile, il morbo di Alzheimer in particolare, la cui incidenza in Italia è stimata in oltre 500mila persone colpite. Uno studio del CNR, inoltre, ha stimato che ogni anno nel nostro Paese ci sono 150mila nuovi casi, di cui più della metà, quasi 80mila, sono causati dall’Alzheimer.”
C’è ottimismo per il futuro?
“Guardando al futuro, in assenza di interventi specifici, nel 2020 si rischiano quasi 215mila casi all’anno. Se si prendono in considerazione i fenomeni di ospedalizzazione, sulla base di fonti ISTAT del 2006, tra il 1999 ed il 2004, i ricoveri per Alzheimer sono più che raddoppiati, con un incremento del 114,5%. Nei due terzi dei casi, le persone interessate avevano più di 80 anni. Il morbo di Alzheimer è passato dalla dodicesima all’ottava posizione fra le cause di ricovero, per quanto i ricoveri per disturbi mentali senili siano diminuiti in termini percentuali.”

Italia e Alzheimer:

Cosa si fa in Italia per combattere questa malattia che, ad oggi, non presenta ancora alcuna cura efficace? Esistono politiche sociali adeguate per i malati e le famiglie dei malati?
“La situazione, in effetti, non è delle migliori. E’ stato stimato che il costo per l’assistenza sanitaria ai malati di Alzheimer corrisponde ad un punto percentuale del PIL nazionale. La metà di questa cifra, però, è sostenuta interamente dalle famiglie, che spesso si vedono costrette ad affrontare un problema drammatico e complesso, in grado di incidere in maniera profonda, oltre che sul budget familiare, anche sulla serenità del quotidiano e delle relazioni interpersonali. L’Alzheimer è una delle patologie attualmente più costose, tanto dal punto di vista economico quanto dal punto di vista sociale, ma al tempo stesso meno conosciute. Il mondo medico-scientifico sta lavorando intensamente per trovare un rimedio alla malattia. Ad oggi, in ogni caso, la migliore cura è la prevenzione, la predizione, l’adozione di uno stile di vita sano, non soltanto in vecchiaia.”
Quali sono i vostri obiettivi, anche in previsione futura, in riferimento a questa Campagna Alzheimer?
“L’obiettivo che ci proponiamo di raggiungere è prima di tutto la sensibilizzazione di un numero sempre maggiore di persone, di istituzioni e della classe politica su un tema così attuale e scottante, che richiede interventi seri ed incisivi. Grazie all’intervento dei nostri operatori vogliamo raggiungere fasce sempre più ampie dell’opinione pubblica, attraverso la creazione di reti di collaborazione e supporto reciproco fra soggetti pubblici e privati, affinché le politiche sociali e assistenziali possano rispondere in maniera sempre più efficace e diretta ad un problema che, direttamente ed indirettamente, colpisce un numero crescente di cittadini.”

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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