Protesta virutale contro Camera e Senato:
La forma di protesta alternativa deriva dai tagli prodotti dalla manovra appena approvata al Senato che va a colpire i dipendenti pubblici prevedendo, tra le altre voci, blocco del rinnovo dei contratti e della contrattazione decentrata. Tornando alla colorita protesta, ben oltre 240.000 cartoline spedite e tutte certificate con nome e cognome sembrano essere un buon punto di partenza, come ci conferma Chiara Lucacchioni dell’ ufficio stampa Uil-Fpl.
“Abbiamo pensato di protestare attraverso quello che secondo noi era un metodo innovativo; sostanzialmente c’è chi ha scelto la via dello sciopero, ma noi abbiamo preferito non alleggerire la busta paga dei lavoratori perché, come tutti sanno, in caso di sciopero dalla busta paga viene sottratta la giornata. Abbiamo così messo in atto una protesta virtuale, rappresentata dall’ invio tramite il nostro sito di cartoline intestata a capogruppo di Camera e Senato, alla Presidenza ufficio del Consiglio, in sostanza agli uffici competenti delle maggiori istituzioni politiche. Il risultato sono state circa 250.000 cartoline inviate, tutte certificate con nome, cognome, comune o Asl di residenza. Tutte le Regioni hanno risposto al nostro appello, e le adesioni sono inoltre arrivate da semplici cittadini che hanno voluto così far sentire la loro vicinanza ai lavoratori”
Caselle mail paralizzate:
Una protesta virtuale, come detto, ma i cui effetti sono stati molto tangibili: “Ci è stato riferito da dipendenti pubblici ed amici o abbiamo appreso telefonando direttamente a segreterie ed uffici stampa dei ministeri che c’è stata la paralisi totale, nelle giornate di ieri e di oggi, sulle caselle mail alle quali avevamo inviato le cartoline; quindi la protesta è stata efficace, per due giorni non hanno potuto usufruire delle caselle di posta istituzionali in quanto intasate. Il nostro obiettivo era di farci sentire, e ci siamo riusciti; in più abbiamo creato disagio a coloro che lo creano a noi. Come dire, abbiamo ripagato con la stessa moneta il mondo istituzionale.”
Le chiediamo quali sono gli aspetti della manovra correttiva che vanno a colpire maggiormente gli associati del loro sindacato: “Sicuramente il blocco per 4 anni del rinnovo contratti pubblico impiego; forti tagli alla sanità, anche in virtù dei i tagli a regioni ed autonomie locali; l’ ultimo punto che contestiamo è dato dal fatto che il mondo politico ha è tagliato ben poco a se stesso; non abbiamo visto né tagli di stipendi, né di poltrone, né di province o comunità montane mentre ai dipendenti pubblici è stato impedito per 4 anni di rinnovare il contratto. Quindi questa manovra ci sembra fortemente iniqua.”
Per concludere, dopo il grande impatto che ha avuto la protesta virtuale di ieri, le chiediamo se hanno intenzione di ripetersi in un futuro prossimo. “Siamo pronti eventualmente a riproporre questa nostra iniziativa, ed anzi ne sta partendo una seconda finalizzata a denunciare, su segnalazione di utenti, cittadini e nostri iscritti, tutti gli sprechi che ci vengono segnalati all’interno degli enti pubblici o delle aziende sanitarie, ovviamente per quanto riguarda i campi di nostra competenza. Questo per dimostrare che non siamo il sindacato che vuole privilegiare solo gli iscritti, ma bensì che miriamo effettivamente a colpire le vere fonti di spreco.”